KIM GORDON – THE COLLECTIVE
(art rock, experimental rock)
Il resto del disco è un viaggio altrettanto fuori di testa. Il lo-fi “The Candy House” ci riporta alla mente i sonic youth più sperimentali; il rumore compresso di “I Don’t Miss My Mind” è degno dei migliori Nine Inch Nails, mentre “The Believers” gioca a replicare le gesta di “Mutant” di Arca. È in questi momenti che “The Collective” ci parla, si fa sentire potente come non mai e ci lascia a bocca aperta. Kim Gordon rende omaggio ai provocatori pop di oggi, oltre a mostrare amore per il suo passato innovativo; procediamo così verso la fine del disco e tra un’ eterea “Psychedelic orgasm” e gli inquietanti paesaggi sonori di “Shelf warmer”, trovano spazio “It’s Dark Inside”, lode a tutte le band femminili come “pussy riot” e “pussy galore”, e infine “Dream dollar”, vero ponte immaginario con la musica dei Sonic youth.
A fine ascolto rimane difficile catalogare questo nuovo lavoro dell’artista newyorchese. Quel che è certo è che ci troviamo di fronte a quello che è a tutti gli effetti un tributo di Kim Gordon a se stessa, da sempre capace d’immergersi nei suoni più sperimentali che il panorama contemporaneo ha da offrire, reinventandosi come solo i grandi della musica sanno fare.
(Davide Belotti)
OLYMPIA MARE – SEI ALMENO UN P0′ FELICE?
(indie pop, songwriting)
(Stefano Bartolotta)
BLEACHERS – BLEACHERS
(indie-pop)
Alzi la mano chi, nella propria vita, non abbia sentito parlare almeno una volta di Jack Antonoff. Dietro il suo prestigioso nome, infatti, vive e sopravvive agli anni, il miglior pop di questa generazione e l’apporto magistrale e fondamentale di artiste del calibro di Taylor Swift, Lana Del Rey e Lorde. Con il suo quarto progetto di una band che sembra più un progetto solista, Antonoff torna in pista con il progetto Bleachers. La scelta di pubblicare un disco omonimo così tardi nella propria carriera suggerisce un viaggio metodico ispirato a una ricerca deliberata di identità al di fuori della collaborazione.
In questo quarto lavoro Antonoff si stabilisce ulteriormente in un senso coeso dell’arte senza raggiungere definitivamente una risoluzione chiara. L’album non è perfetto ma racconta il passaggio a tutto gas dalla voce solista alla sua attuale forma di unità dell’insieme; una band di musicisti di sei talenti che entrano nella loro era più importante di sempre. Se volete capirne del pop attuale, qui troverete tantissime risposte alle vostre domande.
(Giovanni Aragona)
TOMATO FLOWER- NO
(psych rock, psych pop)
Album di debutto per questa band da noi attenzionata da tempo. Questo lavoro, per ammissione della band, è influenzato in parte dalla fine della relazione romantica dei cantanti co-lead Jamison Murphy e Austyn Wohlers. Non sorprende quindi che ci sia un forte elemento di attrito in tutto No, nello stile di chitarra gommoso, nelle strutture delle canzoni e nei testi che raccontano il perché le cose si siano lentamente lacerate. Nel disco troverete ua montagna di riferimenti di synth degli anni ’70 e ’80, e, se l’approccio della band a volte può sembrare in contrasto con se stesso, il suo attrito prevalente è supportato da uno spirito di sperimentazione e giocosità. Un disco godibile senza infamia e senza lode.
(Giovanni Aragona)
MEATBODIES – FLORA OCEAN TIGER BLOOM
(garage rock, alt rock)
Non basterebbe una pagina per raccontarvi la turbolenta genesi di questo album. Possiamo solo dirvi che, Chad Ubovich ha attraversato molte prove e tribolazioni durante il lungo tempo trascorso a realizzare questo quarto album della band. Un rapido elenco di vicissitudini include la tossicodipendenza, la serratura cambiata nello studio di registrazione, e una malattia cosi invalidante da bloccare l’artista a letto per mesi. Il risultato è un lavoro molto frammentario e troppo figlio di suoni già triti e ritriti. È un peccato perché le canzoni e il suono di molti brani sono molto ispirati. In questo disco tutto sembra una copia di qualcosa che era già stato fatto meglio da un’altra band. Alla fine, Siamese Dream è stato già realizzato da Billy Corgan, e resta ineguagliabile, perchè provare a replicarlo?
(Giovanni Aragona)
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