27/04/2024
uscite discografiche - www.infinite-jest.it
BEIRUT, PURE BATHING CULTURE ,DAVID HOLMES, I seminali Scream, June McDoom e PSYCHEDELIC PORN CRUMPETS: sono questi i nostri suggerimenti della settimana.

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BEIRUT – HADSEL 
(indie-folk)

Avevamo lasciato Zach Condon, in arte Beirut sul più bello, ovvero l’attesa presentazione, anche nel nostro paese, del disco registrato, per altro, in Salento, a Gallipoli, il cui nome verrà preso in prestito come titolo. Era già tutto apparecchiato, ma se non ricordo male, proprio nel pomeriggio arrivò l’annullamento della data milanese in questione e del restante tour europeo, per motivi di salute. Era prima del covid, poi un ponte lungo, intervallato dalla compilation / raccolta, uscita nel 2021, quindi l’annuncio del disco nuovo, “Hadsel”, in uscita oggi, per l’etichetta di famiglia, la Pompei Records, quindi tutto torna al proprio posto, sperando, inoltre, sia il pretesto di un nuovo .tour.

 

Vero campione di autenticità, che porta le atmosfere agrodolci, ricche di melodie ariose e  farcite dai soliti mille strumenti più disparati, il marchio di fabbrica, che ha sancito un percorso, che si sta avvicinando alle due decadi, era il 2006, quando “Gulag Orkestrar” fece parlare di sé come un esordio importante. Quindi il disco nuovo mantiene la ricetta inalterata e con una copertina bianca e minimale, quasi come segno di ripartenza e rinfrescata.

 

E’ un lavoro gradevole, come tutta la discografia del resto, sostanzialmente Zach Condon è una garanzia, sbagliando pochissimo, prediligendo sempre una via collaudata, evitando strade alternative, preferendo il succitato sound da comfort zone, il difetto principale è che l’effetto sorpresa non può essere preso in considerazione, ma poco importa. In “Hadsel”, non mancano i brani che spiccano in una tracklist piuttosto lunga, si ascolti, per esempio, “Baion” o lo stesso singolo “So Many Plans” uscito un mesetto fa, anche “Island Life” ballata corale arriva al dunque o la malinconia di fondo di “Spillhaugen” lascia il segno. Probabilmente non il suo album migliore, ma un gradito ritorno.

(Fabio Campetti)

 

 


JUNE MCDOOM – WITH STRINGS
(indie-folk, songwriting)

Appena un anno fa June McDoom aveva debuttato egregiamente con il primo omonimo Ep, lasciando chiunque affascinato da questa voce carica di grazia quasi divina. Oggi l’artista americana di origini giamaicane ritorna con un secondo Ep, With Strings, in cui il divino si carica di magnificenza. Composto da soli quattro brani, questo lavoro è un concentrato di minimalismo e grandezza cinematografica. Gran parte del merito va alla presenza di un’orchestra da camera che permette ai brani di elevarsi in statura; arpa, violoncello e violino creano un paesaggio sonoro ricco ed etereo su cui McDoom ricama usando chitarra e voce.

 

I brani, due cover e due vecchi lavori di McDoom, acquistano potenza ed emotività, rimanendo comunque sospesi in una dimensione rarefatta. L’artista propone due cover, Emerald River Dance di Judee Sill disegnata da un’arpa minimalista, e un’ottima e  struggente Black Is The Color Of My True Love’s Hair, nelle versioni di Tia Blake e Nina Simone. Nella sua essenzialità questo Ep possiede una grande forza; dopo queste due ottime introduzioni attendiamo con curiosità il primo lavoro in studio di June McDoom. 

(Chiara Luzi)

 

 


SCREAM – DC SPECIAL 
(post-hardcore, hardcore punk)

Serviva un’operazione retronostalgica della Dischord Records per far tornare in pista i leggendari Scream. La band pubblica oggi DC Special, prima nuova musica dal 2011 e il primo full-length dal 1993. L’album presenta le ultime registrazioni di Kent Stax, il batterista originale del gruppo, morto nel settembre 2023, meno di due mesi prima dell’uscita di DC Special. Si è anche rivelato uno degli ultimi progetti registrati agli Inner Ear Studios, lo studio di Arlington, VA, dove praticamente ogni band storica dell’underground di D.C. dagli anni ’80 in poi ha registrato, chiudendo una delle case spirituali della scena.

 

Il disco è già storia dell’hardcore punk vista la mole di ospiti al seguito (Ian MacKaye e Joe Lally di Fugazi, Brian Baker dei Minor Threat, Jerry Busher dei Fidelity Jones, Mark Cisneros dei Make Up, Bob Berberich dei Grin, Martha Hull degli Slickee Boys e Dave Grohl) ma è anche pieno di carattere e tracce interessanti (DC Special Sha La La, Dead Cities e Call it a Night su tutte). DC Special è il giusto ultimo (?!) perfetto tassello di una band unica e fondamentale. 

(Giovanni Aragona)

 

 


DAVID HOLMES – BLIND ON A GALLOPING HORSE
(trip hop, dream pop)

David Holmes è un nome che spesso indugia nella mente degli ascoltatori, sia come DJ che come membro di Unloved, ma ancora di più come l’uomo dietro un certo numero di colonne sonore di moltissimi film. Il musicista nativo dell’Irlanda del Nord mostra perché ha una grande proprietà quando si tratta di colonne sonore cinematografiche, poiché è in grado di combinare tutte le sue abilità musicali creando questo moderno suono aggiornandolo di delicatezze. Se in passato il nostro eroe si è cimentato con suoni e visioni in gran parte strumentali con campioni parlati sezionati e distorti, Blind on a Galloping Horse non solo presenta la dolce voce di Raven Violet ma i testi sono anche molto più che uno slogan vuoto. Pienamente riuscito. 

(Giovanni Aragona)

 

 


PSYCHEDELIC PORN CRUMPETS – FRONZOLI
(psych rock, garage rock)

L’Australia sembra aver sviluppato un talento per la trasformazione di gruppi rock in psych rock lisergici. Lanciato tra l’audace prog di King Gizzard & The Lizard Wizard e la sperimentazione distorta dei Tame Impala, date una possibilità anche ai Psichidelic Porn Crumpets originari di Perth. Nel sesto album ‘Fronzoli’ prendono influenza dal grunge, dal rock classico, dal jazz e dalla musica elettronica per creare un disco che spinge i limiti del loro garage rock fino al limite della rottura. Opera non riuscita e con moltissimi punti interrogativi. 

(Giovanni Aragona)

 

 


PURE BATHING CULTURE – CHALICE
(dream pop
)

Dopo il loro a sorpresa EP di luglio Roxi’s Dream Part One, il duo di Portland Pure Bathing Culture ha annunciato un nuovo album full-length, Chalice, primo LP di materiale originale dal buon Night Pass del 2019. Il disco è co-registrato, prodotto e mixato con Justin Chase in Oregon nel 2021. Ben suonato, delicato e molto intimo: non il disco dell’anno e neanche del mese, ma da ascoltare in un pomeriggio di pioggia al caldo e sul divano. Fluttuante e leggero. 

(Giovanni Aragona)

 

 


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