Damo Suzuki, storica voce dei Can dal 1970 al 1973, è morto a 74 anni. Meglio ricordato per aver indossato i panni di frontman in occasioni delle uscite più popolari – tra cui Tago Mago del 1971, Ege Bamyası del 1972 e Future Days del 1973 – l’artista aveva un approccio innovativo e inimitabile al canto, spesso improvvisando parti cantate in una varietà di lingue (una miscela che ha definito “la lingua dell’età della pietra”). Sul profilo ufficiale Instagram del gruppo è apparso questo messaggio:
È con grande tristezza che dobbiamo annunciare la scomparsa del nostro meraviglioso amico Damo Suzuki, ieri, venerdì 9 febbraio 2024. La sua sconfinata energia creativa ha toccato così tanti in tutto il mondo, non solo con Can, ma anche con il suo intero continente che attraversa Network Tour. L’anima gentile e il sorriso sfacciato di Damo mancheranno per sempre
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Nato il 16 gennaio 1950, a Kobe, in Giappone, Suzuki lasciò la sua terra sul finere degli anni ’60, Le canzoni dei Can state campionate e coverizzate da molti, e gli Spoon hanno persino preso il nome da una canzone della band. Suzuki è rimasto con i Can fino a Future Days del 1973, che ha visto la band espandersi in un territorio più ambient. Suzuki ha lasciato il gruppo subito prendessi una pausa di dieci anni dalle scene. e ha iniziato una pausa di 10 anni dalla musica. Dopo essere tornato a esibirsi nel 1983, Suzuki ha continuato a fare tournée e collaborare con una vasta rete di artisti, in seguito denominata “Damo Suzuki’s Network”. Come artista solista, ha registrato molti album, tra cui Live at the Windmill Brixton del 2018 con ‘Sound Carriers’ con Black Midi.
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