Vi lamentavate delle frescure improvvise, non consone alle stagioni calde? Bene, il caldo è arrivato e, tra le poche attività che ci sono concesse, l’ascolto dei dischi – supportati da un bel ventilatore – è sempre una pratica gradita. In questa settimana particolarmente elettronica, segnaliamo il disco di Thom Yorke (qui la nostra recensione) e che ci è piaciuto tantissimo, il garage rock dei Black Keys, l’indie pop fresco e genuino degli Outer Spaces e il gradevole l’hip hop del duo Freddie Gibbs e Madlib. Infine, abbiamo selezionato altri due dischi rigorosamente elettronici che meritano la vostra attenzione: Lena Andersson (formato da un duo che promette benissimo) e il bravissimo Paul Woolford, meglio conosciuto con il moniker Special Request.
Thom Yorke – Anima
(elettronica)
Moltissima attesa per questo quarto disco solista di Yorke, realizzato con il grande aiuto di Nigel Godrich. Un disco che equivale a un sogno, a voi la scelta se viverlo come incubo o benessere. La promozione che ha preceduto il disco anticipava: “Hai perso i tuoi sogni? Anima (Technologies) ti aiuta a ritrovarli. Ma non possiamo assicurarti che ti piaceranno”. A noi è piaciuto, moltissimo.
Black Keys – Let’s Rock
(garage rock)
Sono trascorsi cinque anni dall’ultimo album, e l’attesa per questo nono disco della band è altissima. Hanno totalizzato milioni e milioni di visualizzazioni i primi video pubblicati in anteprima, e capite benissimo che i fan trepidano di gustare questo album. Garage rock di ottima fattura. Chitarre tanto figlie degli Stooges e “appeal” da bravi ragazzi del rock. Un godibilissimo ritorno.
Outer Spaces – Gazing Globe
(indie pop)
Sofficissimi suoni, una bella voce e tracce sonore simili a carezze. Occhio però, con il caldo le carezze si tramutano facilmente in fastidio. Ecco, un difetto di questo disco è la poca varietà sonora proposta, che alla lunga rischia di annoiare, riducendoci alla morbosità di questo esoterico pop un tantino adolescente. Il progetto è a firma di Cara Beth Satalino.
Freddie Gibbs / Madlib – Madiba
(hip hop)
Avete bisogno di suoni old school provenienti dal ghetto tra pistole, sudiciume, beat e rime molto anni ’90? È il disco hip hop che fa per voi. Produzione e campionamenti di ottima fattura. Due personaggi controversi e capaci che si fondono in un disco piacevolissimo.
Lena Andersson – Söder Mälarstrand
(industrial, elettronica)
Questo è un progetto che ci sta a cuore. L’idea di questo disco nasce dalla volontà dell’artista giapponese Kyoka e di Eomac, produttore irlandese. Un flusso incessante di suoni industriali prodotti da moltissimi strumenti elettronici. Un lavoro corposo che racchiude, inoltre, improvvisazioni elettroniche sperimentali intricatissime. Vi consigliamo l’ascolto in compagnia di un libro cyber punk. Un consiglio? Un testo di Bruce Sterling va benissimo.
Special Request – Bedroom Tapes
(elettronica)
Lui è un Producer di stanza a Leeds, ma è ormai conosciuto negli ambienti elettronici che contano. Abbiamo divorato questo lavoro e crediamo aggiunga poco di innovativo alla sua produzione. Se vi piacciono Mystic Jungle e Helena Hauff, questo è un disco che dovreste consumare.