26/04/2024
uscite discografiche
In questa settimana di uscite discografiche vi segnaliamo i nostrani Lorenzo Senni e Subsonica. A seguire gli Other Lives, Harkin e B. Benson.

15:17:30  – 24/04/2020

Una timidissima luce dopo tante giornate oscure. Il 24 aprile del 2020, oltre al sole e alle prime alte temperature, porta anche la  speranza che questo incubo, in cui tutti siamo catapultati, stia per finire. Poche uscite in questa settimana. In questo numero vi raccontiamo del romagnolo Lorenzo Senni e del suo gradevole Scacco Matto. A seguire, vi suggeriamo l’ascolto del disco nascosto  dei Subsonica che vede la luce oggi a distanza di 16 anni dalla sua creazione. Altri dischi che meritano la vostra attenzione prendono il nome di Harkin (turnista stabile di Courtney Barnett e Sleater-Kinney), degli Other Lives e di Brendan Benson. Buona lettura.

a cura di Giovanni Aragona e Vincenzo Papeo 


LORENZO SENNI – SCACCO MATTO
(avant garde, ambient)

Quanti italiani possono fregiarsi del merito di entrare stabilmente nelle scuderie e nelle grazie della Warp Records? Lorenzo Senni di strada, e di gavetta, ne ha fatta tanta, e dopo ben quattro album alle spalle oggi assapora (meritatamente) la prima ventata di vera notorietà. Scacco Matto arriva a distanza di sei lunghi anni dall’ultimo album (intervallati da buoni EP) ed è pronto, fin dal primo ascolto, a lasciare il segno. Una partita a scacchi perfetta giocata su territori ’avant-garde e ambient in 41 minuti ad alto tasso emotivo (Canone Infinito è la traccia che vi segnaliamo) . Tra i migliori prodotti musicali italiani spendibili all’estero (e di questi periodi ne abbiamo bisogno).
(G.A)


BRENDAN BENSON – DEAR LIFE
(alt rock)

Settimo album solista per Brendan Benson, compositore principale (assieme a Jack White, che produce il disco con la sua Third Man Records) del repertorio artistico dei Racounteurs. Dear Life è incline alle sonorità experimental rock espresse da White nel suo ultimo disco solista. C’è qua e là un tentativo di rinnovare la forte componente blues di Benson con l’uso di sintetizzatori e sonorità elettroniche. Questo aspetto non pregiudica la vena guitar pop che ha accompagnato la carriera solista di Benson fino ad oggi. Merita un ascolto.
(V.P)


OTHER LIVES – FOR THEIR LOVE
(art-rock)

Gli Other Lives tornano a cinque anni dal loro ultimo album. È molto piacevole risentire, in questo For Their Love, i loro arrangiamenti folk intrisi di sonorità che spaziano dall’indie pop al post-rock e alla classica. È un piacevole perdersi in un autunno senza fine la loro musica. In questo lavoro echi dei Coldplay migliori (Nites Out), Morricone (We Wait) e generalmente Midlake e Fleet Foxes. Tutti questi elementi sono sicuramente declinati con venature prog in grado di far fluttuare. Bel ritorno.
(V.P)


HARKIN – HARKIN
(alternative rock)

Per la serie: “ecco dove l’avevamo vista”, ecco il primo album solista della britannica Katie Harkin. Tra le esperienze di Harkin (moniker utilizzato e anche nome del disco) citiamo le sue apparizioni dal vivo accanto a Sleater-Kinney e Courtney Barnett, ma anche il suo contributo in prima linea nella band indie Sky Larkin. L’album è sicuramente un compendio che scava tra le sue influenze passate: abbastanza armoniosa per allontanarsi il giusto dalle Sleater-Kinney e troppo energica per essere accostata ad una Courtney Barnett. Suona sia tastiere che chitarra, cosa che l’ha resa una delle musiciste più versatili del panorama indie contemporaneo. Una piacevole via di mezzo tra cantautorato tutto al femminile e l’attitudine punk di una riot grrrl.
(V.P)


SUBSONICA – MENTALE STRUMENTALE
(experimental, ambient)

La verità di un ritardo così importante, (sedici lunghi anni) è stata già spiegata in tribunale. Da una parte i Subsonica dall’altra l’etichetta Mescal che decise di non pubblicare nel 2004 questo disco. A noi, consumatori seriali di musica, queste dinamiche poco importano. Interessante invece analizzare questo disco. Sentire questi Subsonica ci ha semplicemente emozionato. Una perfetta colonna sonora (interamente strumentale) della vita quotidiana, tanto nel fragore del traffico quanto nei vasti meandri della psiche umana. Un ambient sperimentale che tratteggia benissimo la capacità sonora della band. Un disco che non giunge tardi, anzi, arricchisce di un tassello importante la maturazione artistica e onirica della band.
(G.A)


 

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