29/04/2024
L'ultima tappa dei Bar Italia nel nostro paese si è svolta al Biko di Milano. La band ha anche annunciato il nuovo album. 

L’ultima tappa dei Bar Italia nel nostro paese si è svolta al Biko di Milano. La band ha anche annunciato il nuovo album. 

13:52:15. – 04/10/2023



Passa anche dal nostro paese il tour dei Bar Italia, band inglese in giro da un pò di tempo, ma che, quest’anno, ha trovato con l’ultimo lavoro “Tracey Denim” forse la giusta quadra alle sonorità spesso spigolose delle cose precedenti, tra l’altro freschi pure di annuncio di un disco nuovo soltanto cinque mesi dopo il citato album, operazione simile che fecero i Big Thief nel 2019, ripetuta dagli stessi National in questi giorni. 

Seppur ancora a livello underground, quindi con numeri contenuti, ma questo terzo titolo in discografia, è quello della consacrazione, siamo in profumo di revival anni novanta e grazie anche alla collaborazione con la produttrice Marta Salogni, una storta di nuovo Re Mida, partita da Brescia, dopo aver lavorato come fonico resident al centro sociale Magazzino 47, è diventata una delle produttrici più ricercate del momento e passatemi l’aneddoto, una delle cose più importanti di sempre capitate, in questo caso, ad un addetto ai lavori italiano, anzi, da un certo punto di vista, la cosa più importante in assoluto. 

Tornando ai nostri, è il Biko, in una domenica sera di inizio autunno, ad ospitarli, in una loro data in solitaria, dopo i numerosi concerti in giro per i festival dell’estate appena passata. Arrivano a Milano dopo Bologna, Torino e Roma, concerti andati, per altro esauriti, in prevendita. Lo dico subito, ho un piccolo debole, per questo collettivo, mi piace molto sia la scrittura, soprattutto, in alcuni frangenti, la trovo essenziale e di alto livello, ma a funzionare a dovere è l’incastro simbiotico delle tre voci, che risulta, davvero, molto gradevole.

Nella dimensione concerto, il percorso è il medesimo, proprio perché l’ultimo album in particolare, che è ancora la fondamenta del repertorio attuale, vince in immediatezza e spontaneità, presentandosi molto vicino ad una dimensione live di per sé, poca produzione addizionale o sovraincisioni, tipico approccio alla Ken Nelson, produttore di grido degli anni zero, ma peculiarità anche del più famoso Steve Albini. 

Venendo alla serata, i Lowinsky hanno il compito di aprire le danze, collettivo rinnovato di Bergamo, in giro da tanti anni, capitanati da Carlo Pinchetti, freschi per altro di un split condiviso con Drew McConnell, basista dei Babyshambles e di Liam Gallagher. Ci regalano una mezz’ora buona di pop intimista, per l’occasione e per esigenze tecniche in versione unplugged, un manciata di brani random dal repertorio fino all’ultimo singolo “Doppio Gioco”, raccolgono applausi sinceri.

Quindi un cambio palco dilatato per permettere anche la decorrenza del pubblico, Bar Italia sul palco per le 23,20 circa: Addentrandomi, confermo la bontà fuori categoria del loro songwriting, magari sbagliando, per carità, ma potremmo essere di fronte, davvero, ad una delle cose migliori da un pò di tempo a questa parte, una scrittura decisamente sopra la media, non c’è, di fatto, in scaletta un brano trascurabile, sono tutti belli, ed è un’anomalia, visti i tempi. Per quanto riguarda la resa live, li potremmo discuterne, freddi e glaciali (nemmeno una parola a contorno dei tredici brani suonati), quasi apparentemente intimiditi, lunghe pause amatoriali tra una canzone e l’altra, la resa delle voci è comunque buona, il sound discreto, ma, come dire, non stiamo di certo assistendo ad un concerto memorabile, tra l’altro performance che dura circa 40 minuti, con un unico bis.

Due chitarre dal sapore 90’ che s’intrecciano, e ben tre voci e, nemmeno a dirlo, con timbriche stupende che si alternano democraticamente. Sulla carta davvero tutto con enormi potenzialità. Concludo, senza citare i brani, che sono poi le fondamenta dell’ultimo disco, che, ripeto, sono una più bello dell’altra, ritengo che se metteranno a punto alcuni dettagli imprescindibili, grazie sicuramente anche ad una crescita da questo punto di vista, potremmo essere di fronte, vista la qualità, ad una band, qui per lasciare il segno ai piani alti. 

La scaletta

Nurse!
harpee
Rage Quit
Clark
Friends
Missus Morality
my kiss era
changer
skylinny
Punkt
NOCD
Polly Armour

(Fabio Campetti)


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