26/04/2024
Bandwagonesque è il terzo album degli scozzesi Teenage Fanclub, pubblicato nel 1991 dalla Creation Records.

Bandwagonesque è il terzo album degli scozzesi Teenage Fanclub, pubblicato nel 1991 dalla Creation Records.

22:57:30  – 19/11/2021


I wish it was 1991 again

Nevermind, Screamedelica, Loveless, Laughing Stock, Spiderland, Ten, Blood Sugar Sex Magic, Blue Lines, Out of Time, e l’elenco potrebbe ancora continuare. Il 1991 è stato un anno memorabile per la produzione discografica, alcuni di questi dischi hanno aperto nuove strade e creato nuovi generi, altri hanno segnato la maturità artistica dei loro artefici. Davvero difficile scegliere il miglior disco di quell’anno, questione di gusti e di sensibilità. Chi scrive però non ha dubbi: come raccolta di canzoni, destinate ad accompagnarlo per tutto il resto della vita, il miglior disco del 1991 è Bandwagonesque dei Teenage Fanclub.

Teenage Superstars

Nel 2017 è uscito il documentario Teenage Superstars, diretto da Grant McPhee, che è una istantanea formidabile sulla scena underground di Glasgow dal 1982 al 1992, che ha prodotto bands come Jesus & Mary Chain, Primal Scream, Pastels, Soup Dragons, Vaselines, Bmx Bandits e Teenage Fanclub. Il film si sofferma molto sui legami tra i musicisti, alcuni dei quali amici sin dall’adolescenza. E’ il caso di Norman Blake, che andava a scuola nel sobborgo di Bellshill con Duglas T. Stewart (Bmx Bandits) e Sean Dickson (Soup Dragons). Ragazzi folgorati dal punk e col sogno di realizzarsi nel mondo della musica, sogno che poi si è avverato, anche se poi hanno preso strade diverse e diverse sono state le loro carriere.

Dopo l’esordio con i Boy Hairdressers (solo un singolo all’attivo) e un periodo passato nei Bmx Bandits, nel 1989 Blake forma i Teenage Fanclub, con Raymond Mc Ginley (chitarra), Gerard Love (basso) e Brendan O’Hare (batteria). Tra le peculiarità della band c’è sempre stata quella che tutti cantano e tutti scrivono le canzoni. A Catholic Education, uscito nel 1990, è un esordio ancora acerbo, anche se contiene un classico come Everything Flows, legato al noise-rock d’oltreoceano e in particolare ai Dinosaur Jr. Dopo The King, registrato in maniera estemporanea con Don Fleming in un giorno e pubblicato nell’agosto 1990 per motivi contrattuali, nel novembre dello stesso anno i TF sono pronti ad esplodere.

Salto di qualità

I progressi registrati in Bandwagonesque rispetto agli inizi sono enormi ed inconfutabili. E’ come se, liberatasi dalla patina post-grunge che la avvolgeva (presente solo nel siparietto di Satan), venisse fuori la vera essenza della band, fatta di melodie cristalline e armonie vocali raffinate, sulla scia di bands come Byrds, Beach Boys, Beatles e soprattutto i Big Star di Alex Chilton, vera Guiding Star (come uno degli episodi più riusciti del disco) dei TF.

The Concept mette subito le carte in tavola e cala l’asso, col suo incipit folgorante: “she wears denim wherever she goes/says she’s gonna get  some records by the Status Quo” ballata per adolescenti tormentati. Scritta da Norman Blake, che firma anche l’inno generazionale Alchoholiday, incisa anche da Alex Chilton a suggellare un legame profondo, e la byrdsiana What You Do To Me. Gerard Love risponde con due gemme come la struggente December e una Star Sign che parte alla Sonic Youth per poi aprirsi alla melodia.

Ma le canzoni andrebbero citate tutte, non c’è ne una che possa considerarsi un riempitivo. Per tutti quelli che nella musica cercano emozioni, lacrime e rabbia, per quelli che pur crescendo tengono viva la fiamma dell’adolescenza, Bandwagonesque è un album imprescindibile. ‘Bandwagonesque’, quando i Teenage Fanclub diventarono grandi.

Gabriele Marramà

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