26/04/2024
Oggi festeggiamo l'anniversario di 'More songs about buildings and food' (1978), secondo album dei Talking Heads

 

Oggi festeggiamo l’anniversario di More songs about buildings and food (1978), secondo album dei Talking Heads, la band americana che con il disco di debutto Talking Heads: 77 e il classicone Psycho killer si è guadagnata un posto di tutto rispetto nel panorama new wave.

Partiamo dal fatto che More songs about buildings and food è stato prodotto dal genio di Brian Eno, che ha intuito e sviluppato le potenzialità del gruppo, donando all’album innesti inequivocabili del suo stile. Ricordiamo, inoltre, che con questo lavoro i Talking Heads hanno fatto un’ampia falcata in avanti verso sonorità più raffinate e orecchiabili e una costruzione ineccepibile dei brani.

Questo è un disco che ha saputo raccogliere le molteplici sfumature di gusto del pubblico perché capace di sfiorare e trapiantare diversi generi, mantenendo sempre alta la qualità dei brani. Se alcuni lo considerano pop e altri new wave, quest’album si apre al primo genere e conserva il feeling del secondo. In brani come With Our Love e Found A Job, l’anima new wave, il groove del funky e l’armonia pop si compensano e meticciano con una manciata di elettronica.

Il risultato sono brani dai ritmi sincopati che sostengono il cantato nervoso ed epilettico di David Byrne. L’artista utilizza la voce come uno strumento per sfaccettare ulteriormente la ritmica, tenendoci costantemente per mano sull’orlo di una crisi. Ma il contrappunto è la semplicità del riff del basso di Tina Weymouth nell’intro di Warning Sign che, aprendo a ricami chitarristici e alla linea melodica della voce, rende il brano estremamente fruibile.

Si prosegue verso la bellissima Artists Only con il suo cambio di stanze sonore, i bpm accelerati e le folate chitarristiche che attraversano il brano: una delle canzoni più apprezzate del disco. E poi c’è la cover, Take Me To The River, dall’originale di Al Green, dove il basso è puro groove e sugella lo stile dei Talking Heads in un remake sensuale e memorabile.

Martina Lolli

 


David Byrne – voce, chitarra, batteria elettronica
Chris Frantz – batteria, percussioni 
Jerry Harrison – pianoforte, tastiere, cori, sintetizzatori 
Tina Weymouth – basso
Brian Eno –  sintetizzatori, pianoforte, cori, percussioni, Producer 

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