27/04/2024
'Help us Stranger' è il terzo disco dei Raconteurs, pubblicato a distanza di undici anni dall'ultimo lavoro in studio

 

 

Genere: Rock, southern rock 
Etichetta: Third Man
Release: 21 giugno

A distanza di 11 anni i The Raconteurs sono tornati, e lo hanno fatto in grande stile. Il progetto, nato dalle menti di Jack White e Brendan Benson, è giunto al terzo album in tredici anni di carriera. Pochi, se consideriamo il potenziale della band. Probabilmente, il periodo storico all’interno del quale va a collocarsi questo disco è lontano anni luce dai suoni che la musica odierna ci propone. Mancava all’appello da anni un disco così puramente e squisitamente rock e così ben strutturato. Questo album è una sorta di documento rock del nuovo millennio, un lavoro di squadra in cui ciascun membro contribuisce alla creazione di uno stile multiforme e omogeneo. 

Help Us Stranger è un disco southern rock che mescola il blues alla vecchia tradizione rock’n’roll, solita alle sfumature di muscolare progressive (come nella lisergica Only Child). I The Raconteurs elevano il rock a summa suprema come vera filosofia di vita. La coesione della band è evidente nella doppietta di Shine The Light on Me e Somedays (I Don’t Feel Like Trying) dove pianoforti e chitarre fragorose forgiano, a temperature altissime, il concetto di perfetta ballad rock.

La loro musica, con influenze country-bluegrass e rock-blues, sempre orientata verso vorticose improvvisazioni canore e sonore – concentrate sulle continue scale ascendenti e discendenti del leader White – genera quella originale cultura e sublimazione del “sound jam”: ovvero quella metodologia di architrave sonoro definito colonna del rock psichedelico. Non troverete nessun brano uguale e ripetitivo, ma un suono d’insieme totalmente svincolato da molte di quelle barriere strutturali che disegnano tanti dischi rock di questa generazione. 

Help Us, Stranger è un lavoro conservazionista che tenta di fare ciò che le etichette discografiche oggi non possono fare per logiche commerciali: contestualizzare un genere in uno spaccato socio-culturale così diverso dalla cultura del rock, per poi promuoverlo. Merito di Jack White e della sua personale etichetta, la Third Man. La casa discografica (dal nome esplicito omaggio al Terzo Uomo di Reed e recitato da Orson Welles) è ubicata a Nashville (Tennessee) e possiede ancora quei romantici e nostalgici connotati di fucina di musica. L’edificio della sede non è solo uno spazio per registrare, ma al suo interno è presente un negozio in cui si possono acquistare anche vinili introvabili. Questo disco è figlio (anche) di questa cultura.

Ritornando alle canzoni di Help Us Stranger, segnaliamo la chiusura affidata a Thoughts and Prayers: una sorta di manifesto hippie predicatore di rock lisergico e psichedelico. Più che un disco, i The Raconteurs hanno creato un testamento musicale rock in un periodo storico in cui il rock ha perso molte delle sue coordinate spazio temporali. Help Us, Stranger è la bussola perfetta da consegnare nelle mani delle nuove generazioni, sperando che il sentiero del rock sia ancora, per loro, facilmente raggiungibile.

 

G.A


Jack White – voce, chitarra, pianoforte, sintetizzatore
Brendan Brenson – voce, chitarra, armonica, percussioni
Jack Lawrence – basso, cori, chitarra, sintetizzatori
Patrick Keeler – batteria, cori, percussioni 

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