13:10:29 – 26/02/2020
Una situazione surreale e distopica che sta stravolgendo la quotidianità di un paese intero. Dopo i casi di coronavirus nel nostro paese è d’obbligo fare il punto della situazione su quello che sta accadendo nel mondo dello spettacolo e dell’arte. L’effetto socio – psicologico sembra prevalere sulla ragione e un paese intero ne sta accusando il colpo. Il mondo dell’arte sta subendo un clamoroso e gravissimo impatto negativo. Migliaia di spettacoli cancellati e una perdita economica che si aggira intorno ai 10 milioni di euro. In un comunicato ufficiale dell’AGIS (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) sui dati SIAE i numeri risultano essere preoccupanti. In prossimità della partenza di alcuni tour, molte agenzie stanno correndo ai ripari decidendo di fermare e rinviare molte delle attività previste.
In una lunga intervista rilasciata al Fatto Quotidiano Magazine (qui l’articolo completo) il presidente di Assomusica, Vincenzo Spera, fa il punto della triste situazione e fa sapere che ha immediatamente inviato un comunicato ai vertici del Governo e ai ministri per dichiarare lo “stato di crisi” che il mondo dello spettacolo e dell’arte sta attraversando.
Era inevitabile che chiedessimo lo stato di crisi e spero che sia accolto. Non abbiamo paracaduti di nessun genere da parte delle istituzioni. E pensare il nostro è il settore che più traina il turismo se si pensa ai 600 mila che transitano per gli spettacoli a Verona, per non parlare di oltre un milione di spettatori su Milano. In questo momento stiamo raccogliendo dati, in seguito alle conseguenze delle ordinanze e vedremo l’impatto reale, ma è evidente che, essendo una cosa nuova senza protezioni assicurative, non ci sono fondi per coprire la situazione pesantissima che si sta delineando. Sia chiaro e lo ribadisco: noi non abbiamo finanziamenti di alcun tipo, quindi siamo scoperti nei casi come questi”. “Vorrei anche sottolineare – conclude il presidente Spera – che le misure adottate sono comprensibili. Bisogna restare calmi e non cadere in psicodrammi inutili. Cerchiamo, come già stiamo facendo, di seguire le evoluzioni e lo stato delle cose. Il 2 marzo vediamo cosa accadrà e se ci saranno altri provvedimenti da prendere. Io spero che si trovi una soluzione nell’ottica di tranquillizzare tutti e consentire di andare concerti, in massima sicurezza