29/04/2024
'Metronomy Forever' è il sesto album in studio della band

 

 

Genere: Synth pop/Indietronica
Etichetta: Because
Release: 13 settembre

L’ultima fatica dei Metronomy, pubblicata il 13 settembre scorso sotto il titolo di Metronomy Forever, è il loro sesto album in studio, e in gran parte frutto del lavoro in solitudine di Joseph Mount. Il fondatore e produttore della british electro-pop band ha registrato le fondamenta di questo lungo disco (molto lungo, quasi un’ora di musica per un totale di 17 tracce) in una casa nella campagna inglese, perché gli altri quattro membri della band potessero aggiungere il loro contributo successivamente. Un soliloquio che sta in bilico tra il nichilismo sarcastico e l’ambizione a una nuova maturità compositiva, totalmente disinibita e incurante di ogni schema invalso.

Da un lato, brani come Salted Caramel Ice Cream e Sex Emoji sono di una demenzialità e di una leggerezza così volatili che sembrano tendere al nulla in maniera antifrastica: nei testi, come nel synth-pop che ricorda i falsetti sbeffeggiatori degli ultimi lavori di Connan Mockasin. In realtà il ricorso a richiami esterni (The Bay e Whitsand Bay) e interni (Wedding e Wedding Bells, Insecurity e Insecure) nonché l’inserimento calibrato di brani strumentali fanno propendere per l’ipotesi che Mount e soci abbiano finemente architettato la loro ultima fatica.

Pressoché ovunque domina la psichedelia pop, declinata nella noncuranza rilassata del singolo Salted Caramel Ice Cream, o negli ampi paesaggi sonori delle strumentali Wedding, Driving, Living Low, Forever Is A Long Time, Insecure: costellate di synth che spesso strizzano l’occhio alle tendenze 80s, sconfinano in qualche caso nell’ambient (Miracle Rooftop).

Insecurity è una traccia synth-pop-punk che travalica i confini della superficialità per portarsi entro le zone del sincero smarrimento, testimoniato anche in The Light: prostrazione e senso di impotenza si affacciano inequivocabili in versi come “Help me feel/ Help me feel alright/ Bury me/ Bury me alive”. Così anche la trascuratezza apparente di Sex Emoji viene demolita, se si legge la ripetizione continua dei segmenti verbali come compulsiva e maniacale.

Una menzione speciale va a Whitsand Bay, che sul consueto groove della sezione ritmica solida e secca ricama melodie sognanti e malinconiche, a costituire la prova lampante che fare pop music con intelligenza e buonsenso è ancora possibile.

Gaia Carnevale

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