28/04/2024
La band ha pubblicato, inaspettatamente, il nuovo album in studio

 

 

Genere: Synth Pop, Dream Pop 
Etichetta: Italians Do It Better
Release: 2 ottobre 

Nell’attesa kafkiana di un disco mai realizzatosi nell’effettivo, i Chromatics annunciano e pubblicano Closer to Grey, uscito per l’etichetta Italians Do It Better di Jewel, dopo sette anni dal precedente album in studio. Closer to Grey è un omaggio alla penombra, a ciò che basta sia sussurrato per essere svelato, è la restituzione di riflessioni ed esternazioni riguardo i propri desideri; un clima confessionale illumina le stanze, i momenti di questo album. L’attitudine alle atmosfere da colonna sonora e all’esplorazione di un passato continuamente rivissuto attraverso sonorità inconsce sono una garanzia del gruppo, e l’aspettativa a riguardo non viene delusa. 

La copertina dell’album riporta un pittura del volto della cantante Ruth Radelet la cui immagine riflessa in uno specchio frantumatosi in più pezzi riporta in sovrimpressione uno schizzo rosso di sangue. Questa stampa richiama nella grafica certi stili di poster cinematografici, come le locandine di film disegnate da Ōrai Noriyoshi o Enzo Sciotti che hanno ispirato per elementi iconografici anche un grande appassionato di arte retro come Tarantino. Nell’angolo in alto a destra della copertina il numero romano VII lascia intuire che l’album è il settimo della band, dopo il quarto Kill for Love del 2012, e che al settimo anno dall’ultima raccolta si è riusciti a crearne una nuova. Ciò che è certo è che lo spettro di Dear Tommy, il caro album estinto, probabilmente non è del tutto sparito.

Negli anni sono state pubblicate tracce ed EP che molti hanno presupposto fossero in parte sopravvivenze del progetto in questione, che è stato volutamente soppresso dal produttore e membro della band Johnny Jewel a causa di una temporanea crisi personale. Non è forse un caso che l’album si apra (e si chiuda) con il tichettio di un orologio che anticipa una cover di Sound of Silence di Simon & Garfunkel, una sorta di requiem per sottolineare il legame con questa esperienza discografica precedente. You’re No Good è una traccia che si muove tra italo disco e dark wave, quasi a unire le due anime della canzone che parla di una storia d’amore con un vampiro. Curioso l’uso del synth in Twist the Kinfe, che genera sonorità assimilabili alla soft techno con declinazioni downbeat. Prestiti da ritmature trip hop caratterizzano invece le composizioni di Light as a Feather e Touch Red, mentre Closer to Grey ha una linea più post-punk.

L’intento filmico delle tracce si ritrova maggiormente accentuato nella vena horror-thriller di Whispers in the Hall e nel piano romantico di Move a Mountain, come anche nel flusso narrativo shoegaze di On the Wall, cover dei Jesus and Mary Chain, e nelle strumentali Through the Looking Glass e Love Theme from Closer to Grey

Closer to Grey è una scenografia musicale che propone elementi originali e produce storie private, tanto reali quanto immaginate. È l’ennesimo intento dei Chromatics di imporre una personale impronta del dream-pop possibilista, in termini di genere e influenze, che si rivela più che mai vincente.

Yuri Galbiati 

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