Vicky Cornell: “Chris non era depresso. É stato ucciso dai farmaci”

In una recente dichiarazione la moglie di Chris Cornell è tornata a parlare della morte del marito: “I farmaci hanno ucciso Chris”

01:20:32  – 29/12/2020


credit photo: Christopher Simon 

Vicky Cornell e la morte del marito Chris 

A tre anni dalla dolorosa dipartita di Chris Cornell, la moglie Vicky Cornell continua a non darsi pace. La moglie del frontman dei Soundgarden ha ripercorso le ultime tappe prima dell’epilogo, tragico, avvenuto nella terribile notte del 18 maggio del 2017 a Detroit dopo l’ultimo concerto della sua storica band. La signora Cornell ha raccontato la pubblicazione del recente album postumo e ne ha spiegato la genesi al Corriere della Sera:

Aveva scelto le canzoni, le aveva registrate e masterizzate. Era emozionato per questo lavoro che aveva intenzione di pubblicare e poi portare anche in tour. Alcune canzoni le aveva scelte perché vi era legato, altre perché amava il testo, altre ancora perché gli autori gli erano stati di ispirazione. Il disco è opera sua dall’inizio alla fine, a parte l’art work, purtroppo. E proprio per questo era importante che uscisse. Volevo che i fan ce l’avessero e quale momento migliore se non un anno terribile come questo: la musica ci cura e la voce di Chris dà conforto a tutti noi. La voce era il suo strumento, magia pura. Nel disco si sente tutto quel che sapeva fare e si capisce perché si fosse guadagnato un posto così importante nella musica

La coppia amava Roma e il nostro paese:

Ogni giorno mi rendo conto di quanto Chris sia amato, anche dalle nuove generazioni. Era un’icona e la sua eredità va avanti. Ma per me è una mancanza quotidiana. Era il mio migliore amico ed è l’unico a cui vorrei raccontare certe cose. Mi manca guardare i film con lui o fare i biscotti: questi sono i miei ricordi. Si illuminava quando vedeva i nostri due figli e quel che ci fa andare avanti è proprio l’aver ricevuto così tanto amore

Ci siamo innamorati subito di Roma.  Ad un certo punto Chris ha detto “dovremmo prenderci un appartamento qui” e in men che non si dica l’abbiamo fatto, ritrovandoci all’improvviso a passare tre o quattro mesi l’anno a Roma. Chris accompagnava i bambini alla fermata del bus per la scuola e adoravamo quei momenti

La morte di Chris :

Voglio che si sappia che la notte in cui è morto Chris non era depresso. Era in un delirio, non in possesso di tutte le sue facoltà, perché gli erano state prescritte troppe medicine, come il Lorazepam, che mai avrebbe dovuto prendere. E la cosa più triste è che la sua morte era completamente evitabile

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