PRIMAL SCREAM – COME AHEAD
(alt-rock)
Questa settimana di Uscite discografiche vedeva tra le pubblicazioni di punta il nuovo disco dei Primal Scream. I quattro singoli anticipatori avevano dato a tutti fondate speranze che la band capitanata da Booby Gillespie fosse tornata in buona forma anche sulla lunga distanza, ma purtroppo l’ascolto completo, o comunque il primo, in base al quale esprimiamo i nostri pareri in questa pagina, toglie buona parte dell’entusiasmo.
Viene, infatti, mantenuto il filo conduttore di un alt-rock molto groovy e con un ruolo importante assegnato alle armonie vocali, ma se, sulla singola canzone, il lavoro suona impeccabile, l’insieme di tutti i brani dà una sensazione troppo netta di pilota automatico, di una band che ha mantenuto uno status quo che non si confà per niente al percorso partito da Glasgow ormai quasi 40 anni fa. Nel bene o nel male, infatti, i Primal avevano sempre dato la sensazione di fare le cose con genuinità e mettendoci un po’ di audacia e di ambizione, invece qui sembra essere stato trovato un pattern che si poteva percorrere senza eccessivo sforzo e non si è andati oltre. Il disco merita la sufficienza perché suona bene e anche dal punto di vista melodico non ha punti deboli, ma, per andare sul pratico, si è rivelato perfetto da ascoltare mentre preparavo la frittata di zucchine per pranzo, e se i Primal Scream si sono ridotti a un ascolto giusto per una situazione così, un problema c’è.
Stefano Bartolotta
OUR GIRL – THE GOOD KIND
(indie-rock)
Apriamo queste uscite discografiche della settimana con il ritorno firmato OUR GIRL. La band confeziona un deliziosissimo lavoro utilizzando gli ingredienti migliori per confezionare un indie rock pulito, senza fronzoli e sbavature alcune. The Good King è composto da undici buonissime canzoni, alcune tra esse (Relief su tutte) tra i migliori esempi di come le canzoni debbano essere strutturate in un modo accessibile ma non troppo prevedibile. Nel complesso, questo disco è un’affascinante avventura sonora con un sacco di audacia e maturità.
Giovanni Aragona
YOO DOO RIGHT – FROM THE HEIGHTS OF OUR PASTURELAND
(post rock, space rock)
In queste uscite discografiche vi raccontiamo anche dei canadesi YOO DOO RIGHT, destinati a diventare uno dei progetti sonori più prolifici di questi anni. From the Heights of Our Pastureland è il terzo album in quattro anni, e per chi ama il post rock rumoroso infarcito da suoni krautrock, shoegaze e post-punk, potrebbe diventare l’ascolto migliore di questa prima settimana di vero freddo.
Il trio composto da Justin Cober (chitarra/voce/synth), Charles Masson (basso) e John Talbot (batteria/percussioni) lavora sulla base post rock estendo la trama a delle composizioni oniriche degne del miglior Tsukamoto. Di questo disco abbiamo apprezzato (e tantissimo) l’elemento imprevedibilità: non rasserenatevi tanto nei momenti di apparente pace, l’inferno sonoro è sempre dietro l’angolo.
Giovanni Aragona
AN EARLY BIRD – PITCHFOLK
(songwriting)
Le uscite discografiche di questa settimana ci propongono anche un’uscita italiana meritevole di interesse, ovvero il sesto disco di An Early Bird, il quarto in altrettanti anni. Già nel 2023 raccontavo, all’interno di questa rubrica, del mio apprezzamento per il progetto di Stefano De Stefano, artista capace come pochi altri di mantenersi costantemente su un buon livello qualitativo anche con pubblicazioni così ravvicinate, e nonostante molte di queste abbiano più tratti in comune che differenze.
Anche per questa nuova uscita, quindi, si può parlare di un suono dolce e essenziale, da un timbro vocale zuccherino, da melodie limpidissime e da testi che rappresentano uno sguardo dentro la propria persona, con alcune escursioni fuori da essa, esattamente come scrivevo per il disco precedente. Il bello è che, anche qui, non manca la capacità di dare all’album degli elementi che lo differenziano dagli altri, e in questo caso possiamo parlare di una via di mezzo tra l’asciuttezza degli album del 2021 e 2022 e il sound più articolato proposto l’anno scorso e di un timbro vocale un po’ più deciso e intenso. La collaborazione di prestigio con James Walsh, il leader degli Starsailor, nobilita ulteriormente questo nuova tappa di un percorso sempre più caratterizzato da indipendenza e integrità artistica e da un’ispirazione compositiva e interpretativa che non si affievolisce.
Stefano Bartolotta