
PIXIES – THE NIGHT THE ZOMBIE CAME
(alternative rock, noise pop)
Uscite discografiche di fine ottobre con il ritorno in pista dei seminali PIXIES, giunti al loro decimo album in carriera a distanza di ben trentasei anni dal loro meraviglioso esordio Surfer Rosa. THE NIGHT THE ZOMBIE CAME porta una miscela di cambiamenti significativi e sottili, specialmente con l’aggiunta dell’ex Emma Richardson degli Skill of Bones dopo la partenza di Paz Lenchantin all’inizio di quest’anno.
Tuttavia, con la band che ha recentemente dichiarato la sua missione di evitare di suonare come una cover band dei Pixies, questo disco segna anche un momento chiave in cui la nuova formazione ha prodotto tanto materiale rendendo il loro mix di influenze passate, presenti e future particolarmente accattivante. I Pixies hanno sempre avuto un talento per sapere quando aumentare l’intensità e quando tornare indietro, con brani punk che sono tanto allettanti quanto energici. Le tracce rock dal ritmo più lento mantengono una sensazione fresca, grazie in parte all’abilità della band di mantenere le cose imprevedibili quando contano. Nel complesso è un buon ritorno anche se i tempi migliori sono un lontanissimo ricordo. Cosa manca a questo disco? le hit, e non è poco.
LAURA MARLING – PATTERNS IN REPEAT
(folk,songwriting)
E infine, Laura Marling è divenuta madre. L’ultima volta quattro anni fa l’immaginava ancora in “Song For Our Daughter”, oggi fa dolcemente i conti con la sua nuova condizione, con la grazia ispirata di sempre, tipica di quei grandi nomi del cantautorato dei ’60/’70 ai quali oramai la si puo’accostare sempre con meno timore di esagerare, dopo 8 album e piu’di 15 anni di attività.
Prevalentemente homemade e acustico, abbellito da qualche arrangiamento giusto quel che serve qua e là, “Patterns In Repeat” è ricco di quiete e saggezza e riflette anche sulla condizione della figlia che è stata, Laura, che canta una canzone scritta da suo padre in gioventu’,”Looking Back”, pensando ancora a lui con affetto in “Your Girl”. Altrove, oltre alle dolcezze riservate alla figlia delle intense “Child Of Mine”, “No One’s Gonna Love You Like I Can” e “Lullaby”, emerge anche la sobrietà di “The Shadows” o una “Caroline”, perla degna delle migliori cose di un Cohen o di una Mitchell dei giorni d’oro. 36 minuti di riconferma di un talento che in tutto cio’ ha appena 34 anni, e ancora quindi tante eventualità di continuare a deliziarci a lungo, e cio è bene.
AMYL AND THE SNIFFERS – CARTOON DARKNESS
(punk rock)
Avanti a tutta birra, con la lingua tagliente dei testi e con l’energia irrefrenabile di sempre, solo con una misurata accessibilità in piu’che aiuta anche a migliorare il risultato finale. A voler essere diretti e sintetici come loro, basterebbe dire questo del nuovo di Amyl And The Sniffers e forse gia’avremmo tutto quel che c’è da dire sia ai fan che ai detrattori. Il successo c’è e continuarlo a inseguire mantenendosi “in tiro” proprio non è scontato quando si è in una punk rock band, ove quasi spesso, quasi da statuto, tutto inizia e finisce in un lampo. “Cartoon Darkness” ha invece diverse cartucce divertenti da sparare, come “Jerkin'” o “U Should Not Be Doin’ That”, o “Tiny Bikini” come “Pigs”. Ci sarà di che pogare con convinzione anche ai loro prossimi live, in definitiva. Anche al terzo giro, audizione passata.
SOCCER MOMMY – EVERGREEN
(alt-pop, songwriting)
Uscite discografiche con il quarto album di Sophie Alison, che mostra di avere ancora un buon senso melodico e interpretativo, nonché la capacità di creare un sound che non è un mero accompagnamento allo scheletro delle canzoni. Il tutto contribuisce in modo determinante alla loro vitalità e capacità di rendersi interessanti alle orecchie dell’ascoltatore.
Però iniziano anche a farsi notare alcuni problemi nella proposta targata Soccer Mommy. Il primo è che il tasso di personalità va sempre più abbassandosi, e onestamente, se avessi dovuto fare un ascolto “alla cieca”, avrei indicato con convinzione il nome di Snail Mail; il secondo è che la singola canzone ancora riesce a stare in piedi, ma il loro insieme di 11 perde un po’ di mordente sulla lunga distanza. In definitiva, questo è un disco da sufficienza, niente di più e niente di meno.
COURTEENERS – PINK CACTUS CAFE’
(indie pop)
In queste uscite discografiche tanta era l’attesa per questo ritorno dei COURTEENERS. La band confeziona un taglio di 10 tracce condensate in appena 35 minuti in una struttura molto anni ’80. Anche disco suona nostalgicamente ’80, con sintetizzatori delicati messi alla base di una voce sempre curata e pulita. Fresco, succinto e soprattutto divertente, “Pink Cactus Café” pone fine a un’attesa di quattro anni ma è molto molto lontano dal debutto del 2008 ‘St. Jude’. Un buon disco per musicare la festa di compleanno dei vostri bimbi.
UNDERWORLD – STRAWBERRY HOTEL
(Progressive House, Techno, New Wave, Synthpop)
Dalla serie: se sai cucinare quella ricetta alla perfezione non potrai mai sbagliarla, ma migliorarla sicuramente. Fornitori di straordinaria energia ed euforia, gli Underworld non mancano mai un colpo. Il nuovo album – 30 anni dopo il loro debutto, e la loro esposizione nel cult Trainspotting di Danny Boyle – presenta ancora una volta musica che sarà sempre migliore dal vivo, nel mezzo di una folla rimbalzante. Strawberry Hotel è pieno di prog house, techno, new wave e synthpop: tutto ben dosato e centrifugato in un suono omogeneo e coerente, come tutta la loro carriera. C’è qualcosa di meravigliosamente infantile nella musica degli Underworld: gli anni passeranno ma certi suoni faranno più o meno parte di qualche ricordo.
ALTRI ALBUM USCITI OGGI:
TEARS FOR FEARS – SONGS FOR A NERVOUS PLANET
(pop)
FIEVEL IS GLAUQUE – RONG WEICKNES
(experimental, alternative pop)
TESS PARKS – POMEGRANATE
(indie pop, indie folk)
BEATRICE ANTOLINI – IPERBOREA
(indie-rock)
TEHO TEARDO & BLIXA BARGELD – CHRISTIAN & MAURO
(Singer-Songwriter, Experimental Rock, Blues)