
MOGWAI – THE BAD FIRE
(post rock)

I Mogwai sono tornati e il 2025 si apre già con uno dei migliori dischi dell’anno in questa fredda settimana di uscite discografiche. La band scozzese più rumorosa del panorama post rock, celebra i trent’anni d’attività partorendo The Bad Fire, chiassosa e al contempo meravigliosa celebrazione del gruppo. Attraverso tre decenni fatti di coerenza e sincerità, i Mogwai continuano inesorabilmente nella loro ostinata lotta per la fedeltà creativa, imbastendo anche per questo lavoro un suono lineare e deciso.
The Bad Fire è la risposta creativa dei Mogwai formato 2025: diventati adulti, genitori e responsabili. La genesi del disco non è stato del tutto solare: la band ha dovuto affrontare problemi delicati legati alla salute precaria di una persona molto vicina alla band e il terrore cupo che permea la loro discografia si sente ancora più intensamente in quest’ultimo lavoro. The Bad Fire è uno dei migliori lavori di sempre della band guidata da Stuart Braithwaithe, e il potere di questo disco è commovente. La band ha a lungo ricoperto una posizione di prestigio nell’olimpo del post rock e questo nuovo album aggrava ulteriormente la loro posizione in cima alla lista.
Giovanni Aragona
THE VEILS – ASPHODELS
(indie rock, art rock, songwriting)

L’ asfodelo è una pianta selvatica perenne che anticamente veniva associata all’aldilà, ad un mondo sotterraneo invisibile ai vivi. L’asfodelo è anche la pianta che Finn Andrews e i suoi The Veils hanno scelto per simboleggiare il viaggio che raccontano nel loro settimo disco in studio, Asphodels. Il lavoro della band Neozelandese esplora amore e morte in nove brani commoventi e intimi, registrati in sessioni live nel Roundhead studio di Aotearoa (Nuova Zelanda).
Si resta subito colpiti dall’ impalpabilità di questo lavoro, che trova forza nel supporto di un’ orchestra capace di accentuare il senso di fugacità con archi leggeri, The Ladder, o di conferire intensità grazie a percussioni cinematografiche, Mortal Wound. I punti focali del disco sono il piano, suonato da Uberto Rapisaldi e la voce di di Andrews: è attorno a questi due elementi che il resto della band e l’orchestra si muovono con grazia ed eleganza. Sia per il concept che per le atmosfere, complice anche la splendida voce di Andrews, il disco ricorda il meraviglioso I Am Easy To Find di The National: si respira la medesima malinconia, lo stesso senso di perdita e sospensione del tempo che arriva dritto all’anima. Asphodels è un ottimo disco, immediato seppur sofisticato, capace di trovare bellezza nell’oscurità e restituirla sotto forma di luce a noi ascoltatori.
Chiara Luzi
FKA TWIGS – EUSEXUA
(dance pop, elettronica)

La reazione del singolo a Eusexua dipende da un unico fattore: qual’è la sua reazione alla frase “FKA Twigs goes pop”. In una discografia che ha fatto dell’impenetrabilità il suo punto di forza, Eusexua porta la carriera della diva indie a una piacevole semplicità, a metà tra la nostalgia y2k – si sentiranno echi del duo Madonna-Mirwais del cambio di millennio, la Britney appena “sbocciata” di In The Zone, e ovviamente l’eterna guardiana Björk – e il movimento corrente del dance-pop etereo di cui Jade Thirlwall, Addison Rae e PinkPantheress sono le più visibili rappresentanti.
Il tema cardine dell’album è il piacere femminile – l’”eusexua” del titolo è descritto come uno stato d’animo di puro piacere che si può ottenere anche, non solo, attraverso la sessualità – e FKA Twigs comunica quella leggerezza in tutto e per tutto, con alcuni dei ritornelli più forti della sua carriera. Una sorta di Kate Bush dell’era The Kick Inside, ma con le basi elettroniche, che sembra sollevarsi in aria a ogni sussurro. Pare di vederla in questa piacevole settimana di uscite discografiche.
Flaminia Zacchilli
ANNA B SAVAGE – YOU & I A RE EARTH
(Art Pop, Singer-Songwriter, Indie Rock)
In questa settimana di uscite discografiche trova spazio un talento di questa generazione. Anna B Savage sta compiendo un mezzo miracolo: lentamente, sta investendo tutta se stessa per lavorare sul significato di intimità e autenticità. Nell’industria musicale odierna, in particolare nei “salotti indie”, c’è quasi una battaglia non detta per catturare ciò che costituisce “realtà” a “autenticità”. Savage, trasuda la definizione senza sforzo retorico, permettendo alla gentilezza della sua voce di guidare la giusta strada. You and I are Earth non è solo un disco: è un capitolo di un diario che trasuda garbo in un contesto ambientale che descrive benissimo l’Irlanda come non l’avete mai letta e sentita. Brava.
Giovanni Aragona
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ROSE CITY BAND – SOL Y SOMBRA
(Country Rock, Neo-Psychedelia)
DITZ – NEVER EXHALE
(industrial rock, post punk)
TUNNG – LOVE YOU ALL OVER AGAIN
(folktronica)
WARDRUNA – BIRNA
(Dark Folk, Folk, Dark Ambient)
BAMBOLE DI PEZZA – WANTED
(indie-rock)
LINDA MARTINI – PASSA MONTANHAS
(Alternative Rock, Post-Rock)
YOUNG KNIVES – LANDFILL
(Indie Rock, Post-Punk Revival)
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