27/03/2025
uscite discografiche - www.infinite-jest.it
USCITE DISCOGRAFICHE della settimana con gli album di Horsegirl, THE LUMINEERS, BARTEES STRANGE, RICHARD DAWSON e altri...

HORSEGIRL – PHONETICS ON AND ON
(alt-rock)

Con le uscite discografiche di questa settimana, passiamo anche da Chicago, da dove proviene il trio tutto al femminile delle Horsegirl. Penelope, Nora e Gigi avevano molto ben impressionato con il loro debutto “Versions Of Modern Performance”, uscito nel giugno del 2022, e questo ritorno, a due anni e mezzo di distanza, fa capire subito e con molta chiarezza che sono successe tantissime cose nelle vite delle tre ragazze, come ci ha detto anche la stessa Nora nella nostra intervista.

Il suono, infatti, ha molti elementi di novità, dovuti probabilmente anche all’arrivo di Cate Le Bon come produttrice: si passa, infatti, da un’impostazione prettamente elettrica, con molte saturazioni e distorsioni e la parte vocale volutamente “indietro” nel mixaggio, a arrangiamenti più ricchi, stratificati e molto ben studiati, con ogni singolo elemento che ha una posizione e un ruolo ben precisi nella dinamica complessiva.

Chitarre pulite, archi, strumenti particolari e le voci decisamente più in primo piano concorrono all’alto livello qualitativo di un lavoro impeccabile anche dal punto di vista melodico, con testi genuini e intensi e che, in definitiva, è in grado di distinguersi e ha davvero qualcosa da dire sotto ogni possibile punto di vista. Non ve lo fate sfuggire perché un lavoro così valido a tutto tondo non è facile da trovare oggigiorno, visto che sempre più spesso si pone l’accento solo sullo scheletro delle canzoni e non sembra esserci più molto interesse, né da parte dei musicisti, né degli appassionati, a una produzione curata e attenta ai dettagli. Qui la troverete senza perdere nulla del resto, anzi, con i due aspetti che si valorizzano a vicenda.

Stefano Bartolotta 


THE LUMINEERS – AUTOMATIC
(indie, folk)

Si apre con il ritmo frenetico dei tamburi dell’opener Same Old Song, il nuovo album di The Lumineers, il duo composto da Wesley Schultz e Jeremiah Fraites, ma questa energia è ingannevole perché in realtà  Automatic è un lavoro molto intimo. Automatic è il quinto lavoro in studio della band americana e può essere considerato una sorta di riassunto di un percorso artistico ormai ventennale.Il disco è molto caldo ed intimo, è immediato ritrovare le sonorità che da sempre disegnano lo stile della band. Gli undici pezzi sono stati registrati live in un’ampia sala di registrazione nei Woodstock’s Utopia studio dove sono stati allestiti diversi set; questo ha permesso di dare maggiore autenticità e immediatezza ad un paesaggio sonoro delicato.

A livello di scrittura Fraites e Schultz raccontano le assurdità del mondo contemporaneo, un mondo in cui il confine fra realtà e finzione è talmente sfocato da rendere difficile la distinzione. La maggior parte dei brani sono morbidi e sospesi, Sunflowers e Better Day, disegnati da un piano leggerissimo e da una voce altrettanto eterea, capaci di abbracciare facilmente chi ascolta. Nel momento in cui chitarre e batteria si inseriscono, You’re All I Got e So Long, non eccedono mai ma continuano a tratteggiare un’ atmosfera priva di tempeste e piena di amore, perché Automatic è una vera e propria lettera d’amore dedicata a chi si appresta ad ascoltarlo

Chiara Luzi


BARTEES STRANGE – HORROR 
(indie-rock, Singer-Songwriter, rap)

Ma che bel disco, e per certi versi, inaspettato. Intendiamoci, l’artista in questione è assolutamente valido ma questo Horror risulta un lavoro godibile dall’inizio alla fine pur mescolando tantissime cose differenti tra loro.

Dodici tracce, che coprono come detto una miriade di generi, dal rock al rap, dai sintetizzatori al soul, trovano un Bartees coraggioso e perfettamente al sicuro nel voler dimostrare il meglio di se a testa altissima. Il titolo dell’album, e la copertina del disco, offrono chiaramente il contesto e i territori su cui si muove l’azione, e la tematica portante è forte: la paura quotidiana, nelle relazioni e nel lavoro, di vivere nella condizione di esser accettati anche per il colore della pelle. Anche se è un po’ più spigoloso dal punto di vista lirico rispetto alla roba uscita negli anni ’80 e ’90, Horror è un lavoro che si adatterebbe perfettamente al rock n roll soul che è diventato un punto fermo nel canone del rock n’ roll globale. 

Giovanni Aragona


RICHARD DAWSON – END OF THE MIDDLE 
(Avant-Folk, Progressive Folk, Singer-Songwriter, Art Rock)

Non lo scopriamo mica oggi Richard Dawson, ma oggi è giunto il momento dell’anno di raccontare del suo miglior lavoro degli ultimi anni. End of the Miiddle è disco realizzato con garbo in punta di piedi su un filo sottilissimo di delicatezza e durezza, con la sua chitarra jangly che fornisce un supporto in continua evoluzione per le sue riprese vocali umoristiche per dare un senso drammatico dell’opera. Svolazzanti dappertutto sono le linee di clarinetto meravigliosamente caotiche eseguite da Faye MacCalman che danno alla tavolozza generale dell’album un’elegante durezza che ben si sposa con gli ascoltatori più esigenti. Ma dove il disco spicca è lo straordinario lirismo di Dawson. Da qualche parte tra un Phil Daniels “Parklife” e un Nick Drake Pink Moon, Dawson intreccia abilmente una profondità emotiva in punti di riferimento culturali mondani britannici. Peccato per la produzione, alquanto superficiale e a tratti affrettata. Sarebbe stato un capolavoro. 

Giovanni Aragona 


ALTRI ALBUM USCITI OGGI:


DARIO BRUNORI – L’ALBERO DELLE NOCI 
(songwriting)


MANIC STREET PREACHERS – CRITICAL THINKING 
(Alternative Rock, Pop Rock)


ORACLE SISTERS – DIVINATION
(psych pop)


WINONA FIGHTER – MY APOLOGIES TO THE CHEF 
(indie-rock)


JOHN GLACIER – LIKE A RIBBON 
(UK Hip Hop, Experimental Hip Hop)


LACUNA COIL – SLEEPLEES EMPIRE 
(alternative metal)


THE WOMBATS – OH! THE OCEAN
(indie-rock, indie-pop)


SABRINA CARPENTER – SHORT N’SWEET 
(dance pop) 


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