Trent’anni da ‘ Violator’, il viaggio nel futuro dei Depeche Mode

13:52:21  – 19/03/2020

La genesi, il contesto, e i problemi di Gahan

Wind of Changes, lo avevano chiamato gli Scorpions, il vento che soffiava dopo la caduta del muro di Berlino, ed è quel soffio che ci porta nel 1990 le note sintetiche di uno dei dischi più belli di questo trentennio. Violator dei Depeche Mode nasce in un clima di confusione e smarrimento. Proprio quando sembrava che la band inglese avesse raggiunto l’apice della propria creatività con la grande messa oscura di Black Celebration e avesse portato la propria musica alle grandi folle con Music For the Masses, ecco giungere il loro più grande capolavoro.

Un disco annunciato in largo anticipo, sei mesi, da un singolo potentissimo come Personal Jesus. Ma non si può parlare di Violator solo con la cronaca di un disco epocale, sarebbe riduttivo senza menzionare quello che stava accadendo e sarebbe accaduto alla band. Violator è anche un pezzo di vita devastata da Dave Gahan a causa dell’eroina, l’inizio della discesa verso la pozza di fango più putrida che culminerà il 28 maggio del 1996 a Los Angeles quando, a causa di un’overdose da Speedball, il cuore del frontman della band si fermerà per due lunghissimi minuti.

Violator è anche il disco che sembrerà il meraviglioso canto del cigno della band che si è presa con la forza l’eredità dei Kraftwerk. Il disco che segnerà una crisi lunga sei anni e un tour tormentato a causa dei tentativi di riabilitazione di Dave. Sarà solo con Ultra che Gore, Gahan e Fletcher dimostreranno che Violator non ha segnato la fine della band e che la band non è finita assieme al successo nelle classifiche del Synth Pop. 

Il viaggio sonoro

Fatte queste premesse, è giusto parlare del disco e della potenza dei brani che lo compongono e di come Violator abbia influenzato da trent’anni a questa parte la musica elettronica . Con il ritmo cadenzato ed ossessionante di Personal Jesus, i Depeche Mode ci parlano di fede, non prettamente nel cristianesimo come ha specificato più volte Gahan nel corso degli anni, ma in qualcosa o qualcuno che ci dia speranza e fiducia.

In The World on my Eyes la voce di Gahan chiede alla sua amante di vedere il mondo secondo la sua prospettiva, di vivere le sue emozioni. Policy of truth è un processo al principio “la verità paga sempre” mettendone in dubbio l’utilità in ogni singolo caso della vita, attraverso le vicende del protagonista della canzone. Ad impreziosire un album che oltre agli splendidi singoli citati sopra, contiene pezzi di spessore come Sweetest Perfection, Halo, Blue Dress, c’è il pezzo forse più importante della storia dei Depeche: Enjoy the Silence.

Un singolo che non è solo un enorme successo commerciale, una canzone che ha ispirato decine di cover e remix di cui una buona parte di successo, ma che è anche una lezione su come comporre un pezzo dance lungo sei minuti e dodici secondi. Un testo in perfetto contrasto con la musica, parole che invitano ad assaporare il gusto del silenzio mentre la melodia di fondo ci invita a comprendere quanto sia potente la forza della musica. Un disco che ha influenzato decine di artisti enormi (da Johnny Cash a Marylin Manson fino ai Pet Shop Boys). 

Questa è la ragione per la quale Violator è un disco di cui non possiamo celebrare il trentennale, perché Violator è un disco troppo avanti per essere festeggiato nel passato, perché Violator da trent’anni è il futuro!! 

Vito Ricco 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *