‘The Noise Made by People’, 20 anni fa sbocciarono i Broadcast

14:11:33  – 20/03/2020

Scientificamente il 20 marzo è considerato il giorno in cui la primavera astronomica si sostituisce all’inverno. L’equinozio è un momento carico di energia e indubbiamente perfetto per inaugurare lo sbocciare di una nuova vita o piccole parti di essa. Per questo mai ci fu data più azzeccata per la pubblicazione di un disco d’esordio destinato a diventare una piccola meraviglia. Il primo giorno di primavera di 20 anni fa sbocciavano definitivamente i Broadcast con il loro Lp  The Noise Made by People.

Gestazione

Seppur insieme dal 1995, i Broadcast iniziarono a lavorare al loro album a partire dal ’97, dopo aver pubblicato una raccolta dei loro singoli usciti fino a quel momento, dal titolo Work and non work. Da qui in poi ci vorranno tre anni di gestazione prima che The Noise Made by People venga pubblicato da Warp Records.

 

Un viaggio retrò nel futuro

L’album trova la sua ispirazione nelle atmosfere sonore degli anni ’60, inserendosi in quel filone che, sviluppatosi negli anni ’90, era stato portato in auge da numerosi gruppi, tra cui i Portishead. La band di Birmingham seppe dare a questo genere un’ulteriore spinta evolutiva, personalizzando il sound in modo tale da creare una vera e propria nuova dimensione, più volte chiamata Retro-Futurism. Il loro microcosmo sonoro è infatti una fusione perfetta di suggestioni futuristiche filtrate da una lente retrò. È come se le atmosfere pure e sospese dell’Odissea nello spazio di Kubrick incontrassero il passionale stile noir di Hitchcock, a cui fa eco la copertina del disco che richiama l’impronta grafica di Saul Bass. 

Fluttuare lentamente 

Ascoltando i dodici brani che lo compongono si viene immersi in questo ambiente sospeso e lento. La calma, il muoversi sinuoso ed elegante del suono catturano immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore. Sin dall’opener Long was the year, si ha la sensazione di fluttuare, si capisce subito che questo disco si prenderà attenzione e tempo. Tempo che si dilata in Echo’s Answer, dove i suoni sembrano quasi messaggi alieni che riverberano nello spazio. Esattamente come avviene in Until Then, uno dei brani più ipnotici assieme a Tower of our Turning.  Il registro cambia leggermente in Come on let’s go, in cui il suono sembra accelerare leggermente invitando ad aprirsi alla vita, ‘Stop wasting time/ Come on let’s go’.

Lasciarsi coinvolgere da questo lavoro costruito da suoni puliti ma allo stesso tempo vibranti, disturbati dagli effetti utilizzati dalla band, è semplice. Il fascino della voce chiara, limpida ma per nulla asettica di Trish Keenan è irresistibile. È un diamante perfetto dal cuore caldo che impreziosisce il disco, poterla ascoltare è un privilegio di cui saremo sempre grati. The Noise Made by People rimane un eccezionale album d’esordio di una band singolare che ha saputo fare della lentezza un punto di forza, sbocciando come una gemma a primavera.

Chiara Luzi

 

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