Steve McQueen, il fine artigianato pop dei Prefab Sprout

Steve McQueen è il secondo album dei Prefab Sprout, pubblicato dalla Kitchenware nel giugno 1985 e prodotto da Thomas Dolby. A causa di veti sui diritti del nome dell’attore, negli USA l’album uscì col titolo Two Wheels Good, con tre bonus track aggiuntive.

11:44:37  – 22/06/2020


This is pop

Ebbene sì, c’è ancora in giro gente che disprezza il pop. Siano duri e puri amanti del ‘vero rock’ dagli assoli chilometrici o intellettualoidi con la puzza al naso che ascoltano solo il suono dello sciacquone campionato, costoro davanti ad una melodia ben congegnata, ad armonie vocali raffinate e a uno sha la la messo al posto giusto se la danno a gambe. Peggio per loro, perdono uno dei piaceri della vita. Rifiutare il pop è come andare al ristorante e chiudere il pasto senza prendere il dolce.

Una dieta sonora bilanciata non può prescindere da dischi babà o dischi profiteroles. Certo c’è pop e pop. Alla categoria sono ascrivibili sia i Take That che Burt Bacharach, ma tra loro c’è la stessa differenza che passa tra le merendine industriali preconfezionate e una torta preparata dal maestro Iginio Massari. Paddy McAloon, e veniamo al dunque, non sarà Massari ma è sicuramente un valentissimo pasticciere che sa come preparare una succulenta Sachertorte. E se non avete mai assaggiato la Sacher non posso che dire, citando il poeta: continuiamo così, facciamoci del male.

1-2

Pochi artisti possono vantare una doppietta folgorante come quella dei primi 2 dischi dei Prefab Sprout, Swoon (1984) e Steve McQueen, pubblicato il 22 giugno 1985. Lo schema è abbastanza classico: il primo è l’esplosione di creatività, l’esuberanza, l’entusiasmo che ti fa amare anche i difetti e le imprecisioni, il secondo è il lavoro di cesello, l’accuratezza, la definizione di uno stile classico poi difficile da eguagliare. Questione di gusti e sensibilità preferire l’uno o l’altro (per chi scrive meglio il primo, di un’incollatura), sono 2 gioiellini che tutti gli amanti del pop dovrebbero avere.

Il disco

La copertina del disco raffigura la band sopra e accanto una motocicletta Triumph, la stessa che guidava lo Steve McQueen omaggiato nel titolo nel film The Great Escape del 1963. Introduce bene al mood del disco, che sa di ribellismo adolescenziale un po’ retro, del senso di libertà che ti dona lo scorrazzare in moto in un pomeriggio di fine primavera. Come produttore fu scelto il musicista elettronico Thomas Dolby, che diede il giusto risalto ai suoni, con appena una punta di quel sintetico patinato tipico del periodo, che permise al disco di avere un discreto successo commerciale ma fece storcere il naso a qualche purista.

Quattro furono i singoli estratti dall’album: l’inno all’amore When Love Breaks Down, la spumeggiante Faron Young, omaggio ad una vecchia icona del country, la sognante Appetite e la struggente Goodbye Johnny #1, entrambi i brani impreziositi dai controcanti di Wendy Smith. Tra gli altri brani, tutti ottimi, non si può non citare l’incanto di Desire As e la delicatezza di Bonny. 

Here and now

Paddy McAloon adesso ha 63 anni, ha problemi di vista e di udito ma sporadicamente torna a farsi vivo con nuova musica, più di nicchia ma con il suo solito tocco pop visionario. Un nuovo disco è stato annunciato e qui lo si aspetta con trepidazione.

Gabriele Marramà 

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