25/04/2024
So Tonight That I Might See è il secondo album dei Mazzy Star, pubblicato nel 1993 dalla Capitol Records. Fade Into You, è l'unico singolo della band ad entrare nella classifica Billboard 100.

So Tonight That I Might See è il secondo album dei Mazzy Star, pubblicato nel 1993 dalla Capitol Records. Fade Into You, è l’unico singolo della band ad entrare nella classifica Billboard 100.

13:02:46  – 05/10/2020


La rabbia degli anni ’90 e la delicatezza dei Mazzy Star

Gli anni ’90 hanno rappresentato la rabbia di una generazione. Alcuni dischi, concepiti e pubblicati in quel decennio, sono squarciati dal sangue delle difficoltà, tanti hanno il sudore dei tour senza sosta, molti raccontano di rotture e delusioni. In quel decennio poi, ci sono album partoriti direttamente dal puro, levigato, raffinato e brillante talento. 

So Tonight That I Might See è il racconto di una band completamente fiduciosa nell’esplorare tutti gli aspetti delle loro influenze pur mantenendo il proprio suono unico, un suono spesso definito ‘etereo’, ‘psichedelico’, ‘folk ‘, ma forse il più delle volte descritto attraverso il dream pop. “Fade Into You”, pubblicato nell’aprile del 1994, divenne il loro più grande successo e, come prima canzone dell’album, incarna perfettamente quella bellezza eterea targata Mazzy Star: costruire accordi e melodie semplici attraverso una matrice etera e folk.

“Voglio tenere la mia mano nella tua. 
Voglio prendere un respiro…”

Per tutti i suoi quasi cinque minuti, la canzone non varia: gli accordi rimangono gli stessi, la batteria e il piano si sfiorano in un tenero sottofondo, un tamburello compare nel passaggio assolo della chitarra e la voce meravigliosa di Hope Sandoval sussurra amore e sensualità. È la musica a catturare minuziosamente l’essenza stessa delle liriche: “La luce di uno sconosciuto si accende lentamente” per svanire successivamente “Penso che sia strano che tu non abbia mai saputo. . . “

Scorrendo le pagine di questo racconto, Bells Ring scambia l’acustica con un’elettrica pulita su un lato degli altoparlanti e la distorsione che ronza silenziosamente sull’altro lato mentre la voce, piena di passione della Sandoval, continua con un tetro intriso di riverbero per raccontare che: “Nessuno è fuori per comprare la tua storia, nessuno vuole sapere il motivo per cui, tieni le mani verso l’acqua, di fronte a me per sapere che sono con te.” Un brano, come tutti quelli inseriti in questo disco, che non richiede la devozione ma contemplazione.

Genesi e ispirazione

Il chitarrista David Roback (scomparso lo scorso febbraio 2020) e la vocalist Hope Sandoval hanno sviluppato questo lavoro prendendo molta ispirazione da Velvet Underground e Jesus and Mary Chain (con cui la Sandoval avrebbe successivamente collaborato). In tutti gli album la musica dei Mazzy Star evita la magniloquenza del rock e del suo carico di rabbia a favore di basi folk che sovrappongono feedback elettrici per contrastare la voce della Sandoval. Pochi gli elementi: un violino sparso qua e là, un organo per rinforzare il trip acido, un basso delicato e percussioni spiccatamente minimaliste, per costruire un muro sonoro pressoché perfetto.

Abbracciare l’oscuro senza temerlo

Se il primo album She Hangs Brightly era una versione calda e spesso leggera del dream pop, questo è il disco che accarezza i cuori. 
So Tonight That I Might See non è un album che fa affidamento sul crepacuore per creare la sua bellezza, né si limita a copiare e rigurgitare le influenze, ma sposta sottilmente la luce attraverso la quale vediamo la musica, devia e rimodella questi suoni in qualcosa di familiarmente nuovo, comprensibile e piacevole. 

La scrittura delle canzoni è di una bellezza straziante ma piacevolmente scarna. Testi inoltre, volutamente carichi di dolore sotto forma di effetti a nastro inverso, come una sorta di deframmentazione di anime.

So Tonight That I Might See trova la semplicità prodotta con una tecnica esperta, un’acustica intrisa di riverbero senza oscurare i loro suoni naturali mentre l’ascoltatore abbraccia l’oscurità senza mai doverla temere, per scoprire canzoni perfettamente forgiate che trasmettono il nostro desiderio più bramoso e il nostro più malinconico – e a tratti disperato – bisogno di emozioni. In sostanza, l’amore è forse l’unico sguardo che ci è concesso dell’eternità.

G.A

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