Skepta – Ignorance is Bliss

 

 

Genere: Grime
Release: 31 maggio
Etichetta: Boy Better Know

Dagli sporchi e affollati sobborghi londinesi, carichi di ritmi sghembi, bassi imponenti e liriche infuocate, ritorna Skepta dopo ben tre anni. Dal premiato e celebrato Konnichiwa ne è passato di tempo, e le aspettative nei suoi confronti erano altissime. Viste le molteplici, illustri collaborazioni da lui collezionate negli ultimi anni, si preannunciava un lavoro altisonante e ricco di ospiti internazionali (Drake, A$AP Rocky, per nominarne due).

Ignorance Is Bliss, invece, si dimostra la degna evoluzione di Konnichiwa senza però strafare, senza andare a ricercare il singolo da piazzare sulle classifiche mondiali. In Ignorance Is Bliss si fa fatica a trovare dei bangers, ma lo stile di Skepta rimane aggressivo, oscuro, ricco di orgoglio e dalla forte identità, tanto nei testi quanto nelle produzioni, in gran parte da lui stesso realizzate.

Il lato più interessante è come la multiculturalità londinese si faccia sentire pesantemente durante l’intero album: oltre, naturalmente, all’inglese, c’è il linguaggio anglo-giamaicano patois (Animal Instinct), numerosi riferimenti alle sue origini nigeriane (“I’m not a gentleman, I’m an African man”, citazione diretta a Gentleman di Fela Kuti in Pure Water) e al suo stesso profetico cognome, Adenuga (in lingua Yoruba, vuol dire “il re ha una base”), nel brano d’apertura.

Un altro tema dominante è quello della famiglia: vengono nominati la madre e la tomba del nonno (suo omonimo) e viene celebrato il padre, meritevole di averlo reso un leader, un “top boy” (altra citazione a un suo brano del 2015). In Animal Instinct, Skepta descrive in tre parole il rapporto col fratello Jme  (“real red paisley”  bandana rossa, come quella dei Bloods statunitensi, rossa come il sangue che li lega in quanto fratelli) e viene per la prima volta menzionata anche sua figlia, raffigurata in copertina.

Lodevole è anche la diversità nelle produzioni: dal grime duro e puro è facile riconoscere delle influenze old school (What Do You Mean, featuring con J Hus, altra stella del rap inglese) o esperimenti insoliti, come il sample di Sophie Ellis-Bextor in Love Me Not.

Skepta, col suo ultimo album, dimostra al pubblico di saper mantenere ancora lo scettro di King of Grime ma di essere maturato, di essere capace di criticare e lanciare rime velenosissime tanto contro il sistema (Glow In The Dark) quanto i suoi hater, con tanto di continui riferimenti al beef e il dissing celato al suo eterno rivale, Wiley (You Wish). Ignorance Is Bliss è la prova definitiva del valore di Skepta su tutti i lati – lirico, contenutistico e musicale – anche se lui ne è già consapevole (“dovrei farmi un selfie e appenderlo al Louvre”). Non sappiamo se i visitatori del Louvre ne sarebbero entusiasti. Noi, invece, non vediamo l’ora di vederlo esposto.

Michele Ruggiero 

 

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