Run The Jewels – RTJ4

RTJ4 è il quarto album in studio dei Run the Jewels, pubblicato il 2 giugno 2020. Il disco è infarcito da molte collaborazioni.

13:04:58  – 15/06/2020


 

 

Etichetta: Jewel Runners/BMG
Genere: Rap/ Hip Hop
Release:  2 giugno

RTJ4 e il carico emotivo 

Ci sono dei dischi destinati a legarsi indissolubilmente alle circostanze in cui vengono pubblicati, siano essi realizzati ad arte per raccontare determinati accadimenti o, più semplicemente, diventando l’involontaria colonna sonora di un momento storico ben preciso. Questa sorte è toccata a RTJ4, quarto lavoro in studio di Run The Jewels, uscito nel bel mezzo delle proteste contro il razzismo che stanno scuotendo gli USA. Se infatti questo album fosse stato pubblicato un paio di mesi fa probabilmente non avrebbe avuto la stessa intensa carica emotiva che ha acquisito ora.

I Run The Jewels e l’affresco di una complessa società 

Da sempre il rap, l’hip-hop, il soul e tutte le loro declinazioni, sono terreno usato dagli artisti per raccontare il razzismo e le conseguenti violenze, le ingiustizie, la rabbia che divorano la società americana. Killer Mike  che nei giorni scorsi ha anche pronunciato un commovente discorso per cercare di placare la furia dei manifestanti – ed EI-P hanno da sempre trattato questi argomenti. Non stupisce quindi che questi temi siano la struttura portante di RTJ4.

Composto e registrato nel 2019, il disco è un affresco accurato di alcuni dei lati tossici della società americana ed ascoltandolo si ha quasi l’idea che i due rapper abbiano avuto modo di profetizzare il presente. Ma i due non sono profeti, sono invece ottimi osservatori e incredibili musicisti. Ciò che hanno fatto è stato narrare  con lungimiranza il loro vissuto, trasformandolo in eccellente musica.

Una supernova old school 

L’album è una di quelle splendenti supernove, non rare ma ormai poche, la cui luce accecante illumina una galassia fatta di produzioni in cui abbondano l’uso smodato di vocoder e beat creati con lo stampino. Una volta premuto il tasto play l’attualità ci si presenta cruda davanti agli occhi, yankee and the brave (ep.4) walking in the snow. Quest’ultimo brano parla di Eric Garner ucciso nel 2014 allo stesso modo di George Floydè quindi inevitabile che la tremenda analogia dei fatti renda questo pezzo il più emotivamente coinvolgente.

Lo stile risente di una massiccia influenza old school in cui la forte eco dei Public Enemy pervade ogni singolo pezzo. I brani sono modellati sapientemente dal duo di Atlanta capace come non mai di creare un’incredibile alchimia. I sample usati sono pescati tutti dalla vecchia guardia: ooh la la arriva direttamente da DWYCK dei Gang Starr, mentre per in the ground below, viene scomodata la Gang of Four. Batteria e chitarre donano corpo ed energia ai pezzi disegnati da ritmi ipnotici e fluidi.

Molti sono i featuring: 2 Chainz in out of sight, Pharrell Williams & Zack de la Rocha sono ospiti nei beat di JU$T. Compaiono anche madame Mavis Stapels & Josh Homme in pulling the pin, brano cupo la cui elegante intro possiede la sinuosità di Karmacoma dei Massive Attack. La chiusura è affidata ad un pezzo sospeso e incalzante, a few words for the fringe Squad (radiation), in cui chitarra, batteria e sax danno l’idea di una corsa perdifiato verso la salvezza.

Conclusioni

‘We hope it brings you some joy’ questo è ciò che augurano i Run The Jewels a chi ascolterà il loro disco. Non è solo gioia ma empatizzare con chi subisce ingiustizie e discriminazioni, raccontando la rabbia di chi viene sistematicamente ignorato. Questo album non è soltanto un ottimo disco ma è destinato ad essere ricordato come la colonna sonora delle rivolte del 2020.

Chiara Luzi 

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