Mac DeMarco – ‘Here Comes The Cowboy’

 

 

Genere: jangle pop – songwriting
Release: 10 maggio
Etichetta: Mac’s

Dopo aver annunciato un tour europeo che toccherà anche il suolo milanese, Mac DeMarco torna con Here Comes The Cowboy. L’album, che arriva due anni dopo This Old Dog, è pubblicato per la Mac’s Record Label, l’etichetta di recente fondazione creata dallo stesso DeMarco.

Here Comes The Cowboy fa del minimalismo e della ripetitività la sua cifra stilistica: ogni traccia è un mantra ipnotico dove non c’è evoluzione né intento costruttivo nella disposizione delle parti. Rifacendosi esplicitamente a un immaginario americano stereotipato dove protagonista è la figura del cowboy, l’artista canadese rappresenta con il consueto sarcasmo elusivo un’umanità dispotica alla Watchmen, richiamata anche nel logo dell’etichetta e dall’immagine di copertina.

Se la ricerca vocale e sonora non è mai stata una prerogativa di DeMarco, il suo disinteresse sgangherato si traduce in Here Comes The Cowboy al minimo indispensabile: la strumentazione si limita a chitarra e batteria, con la rara aggiunta di basso (Finally Alone) e tastiere (Heart To Heart). Le creature che popolano l’universo di Here Comes The Cowboy sono animali (Little Dog’s March), cowboy e cowgirl da fumetto, macchiettistici nella loro banalità: “Another creature/ Who’s lost its vision”. Per descriverli sono sufficienti pochissimi versi, balbettii infantili (il chorus di Baby Bye Bye e della title track) fino all’onomatopea (Choo Choo).

Il risultato è un disco dove tutto è volutamente ridotto all’osso, nel quale la rilassatezza è fiacchezza e l’ipnosi il risultato della monotonia provocata dalla perdita di ogni riferimento.

 

Gaia Carnevale 

 


 

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