M83 – ‘DSVII’

 

 

Genere: Ambient
Etichetta: Naive Records / Mute Records
Release: 20 settembre

Si tratta del sequel dell’album Digital Shades Vol. 1, pubblicato nel 2007. Ve lo scriviamo sin da subito senza troppi giri di parole: questo secondo capitolo firmato M83, è un buon disco. Tuttavia, è un album tutt’altro che immediato. È lungo, è lento, dilatatissimo: tutto ciò che un album moderno tendenzialmente non dovrebbe essere. Ma è un concept album dalla forte identità e con la grande capacità di mettere in pausa lo scorrere del tempo e farti fermare a immaginare, costruire mondi paralleli.

Si apre con un tappeto armonico lungo due minuti e mezzo, intensa introduzione a un arpeggio dal sapore fiabesco e coretti sintetici à la Art Of Noise; e già l’ascoltatore non sa se proiettarsi in mezzo a un universo fantasy o su una spiaggia ibizenca alle sei del mattino dopo una notte svegli. Il che, forse, è proprio il risultato che Anthony Gonzalez, mente creativa dietro il nome di M83, voleva ottenere. L’album infatti è stato realizzato ad Antibes, Francia, sulle rive del Mediterraneo, ma ispirandosi alle colonne sonore e agli immaginari dei vecchi videogiochi anni ’80. Balearic sci-fi. Musica perfetta tanto come ricovero post-after hours quanto come sottofondo ideale per mondi fantastici, e infatti la copertina dell’album parla chiaro: un cavaliere dal sesso ambiguo, armato di tutto punto, in sella ad un dinosauro diretti verso un’altissima ziqqurat celestiale.

Uno scenario pensato appunto per essere senza tempo e inattuale, come senza tempo sono le armonie ricercate da M83, le cui nobili influenze sono peraltro evidentissime: Brian Eno, John Carpenter, Suzanne Ciani, ma anche certo prog-rock cosmico, specie per quanto riguarda le batterie (Lune de Fiel). Poi, le irresistibili, tenere melodie sembrano essere davvero sputate fuori dalla memoria di qualche consolle impolverata (ascoltate, ad esempio, Meet The Friends, o ancora il singolo Feelings).

Il suono è familiare, ma inaudito; non è pensato per “suonare nuovo”, contemporaneo, futuristico, però al contempo non sembra mai di assistere a un’operazione nostalgia anni ’80 – per fortuna – il che è sempre stato il merito di M83, saper rielaborare il passato. Tra gli esperimenti più riusciti, in A Word Of Wisdom voci femminili, flauti e tastiere sembrano catapultarci nel mondo di Ocarina Of Time, rielaborato dai ricordi di Gonzalez, ma anche re-immaginato in un’atmosfera balearica (Oh Yes You’re There, Everyday). Esempio perfetto e ben riuscito di hauntology.  Se ascoltato in condizioni particolari, DSVII potrà addirittura sembrarvi sublime, un’esperienza d’ascolto sospesa nel tempo, raffinata, sottile, ma potentissima. Per questo, noi lo promuoviamo a pieni voti.

Michele Ruggiero

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