Lorenzo Senni – ‘Scacco Matto’

A sei anni di distanza da Superimpositions, Lorenzo Senni torna con un nuovo album, il quinto della discografia, intitolato Scacco Matto. Il disco è prodotto dalla Warp Records.

11:32:58  – 11/05/2020


 

 

Etichetta: Warp Records
Genere: elettronica
Release: 24 aprile

Voyeurismo per un Lockdown 

L’arrivo del nuovo album di Lorenzo Senni in periodo di quarantena e chiusura totale di qualsiasi punto di aggregazione è una coincidenza fin troppo forte. Chi da tempo segue l’artista romagnolo sa già che la sua ricerca musicale ruota attorno al concetto di “rave voyeurism”. È un po’ quello a cui siamo costretti in questi giorni. Siamo sommersi da dirette di musicisti che obbligano noi pubblico a mantenere uno sguardo lontano. Scacco Matto, primo album sotto Warp Records di Senni dopo gli ultimi EP, si presta banalmente ma anche molto bene a fare da colonna sonora a tutto questo scenario.

Dai Drop inespressi alle emozioni 

Il voyeurismo di cui sopra si è tradotto infatti nello studio e nel riutilizzo di alcune sezioni musicali particolari, estrapolate, riesumate dai ricordi di serate a base di trance e progressive anni’90: i build-up. Il build-up, detta in maniera spicciola, è quella parte della canzone che cresce accumulando tensione per rilasciarla poi nel drop, per la gioia e l’appagamento di chi la ascolta e la balla.

Ecco, nei lavori precedenti Senni prendeva quei build-up, quegli arpeggi, quelle minuscole sezioni melodiche e li ripeteva all’infinito, dando l’illusione di un rilascio di tensione, di drop, che però non arrivava mai. Lo scopo era precisamente quello di provocare una reazione – positiva o negativa, non aveva importanza – nell’ascoltatore, il quale si ritrovava spaesato, perplesso, disorientato. In Scacco Matto invece pare che lo scopo sia quello di scatenare piuttosto un’emozione, un preciso “qualcosa” che vada oltre la mera reazione. Questo passaggio era in realtà già timidamente preannunciato in brani del passato come The Shape Of Trance To Come o Angel. Oggi è finalmente emerso in superficie.

Lorenzo Senni e lo Scacco Matto 

Il disco è la normale – anche prevedibile – conclusione del suo percorso artistico cominciato nel 2010. Lorenzo ha messo a punto le sue armi e i suoi caratteri distintivi (il suo “suono” è più che mai riconoscibile e personalissimo) e adesso li sfodera con ottima disinvoltura. Gli arpeggi e le soluzioni melodiche non sono più autistici e meccanici ma acquistano in Scacco Matto una potenza immaginifica ed emozionale molto alta. I brani puoi immaginarli, puoi vederli: un pezzo come Canone Infinito può diventare una crociera che si allontana lenta verso il largo, con la sua melodia che avanza e si avvolge su se stessa. Wasting Time Writing Lorenzo Senni Songs è una marcia elefantesca; The Power Of Failing una scarica di ceffoni elettrici in faccia e così via. È un album che va oltre il semplice orgasmo smorzato e rinviato all’infinito, c’è dell’altro: scatena l’immaginazione e coinvolge chi l’ascolta in maniera attiva. 
Altro segno distintivo e perfezionato in Scacco Matto è la forza percussiva del sintetizzatore e dei suoni da lui messi a punto. Se ci fate caso, in tutta la produzione discografica di Lorenzo Senni non sentirete mai il suono di una batteria, eppure questo è un album in cui il ritmo è molto presente.  Le note secche e affilate dal suo Roland JP-8000 (unico synth utilizzato – less is more) entrano dirette sul tempo e scandiscono perfettamente il ritmo, ritmo con cui peraltro Senni sperimenta più che mai: XBreakingEdgeX e la già citata Wasting Time… tra sincopi, tastiere in levare, poliritmi, che incedono, portano il signature sound di LorenzoSenni a un livello nuovo, inedito. Non va trascurato che anche la dinamica dell’album in sé si sia perfezionata.  Non c’è momento in cui si avverte la stanchezza d’ascolto, anzi, l’inizio esplosivo si adagia piano piano nella parte centrale, più lenta ed emotiva. Il picco è Dance Tonight Revolution Tomorrow, i cui archi ridotti all’osso fanno pensare a una versione più raffinata e meno caciarona di mattatori da classifica super-pop come gli Swedish House Mafia. La traccia è una cavalcata malinconica potente nella sua asciuttezza. Dopo il picco l’album ci riporta giù dalle nuvole per una tripletta finale da urlo fino al singolo THINK BIG.

Conclusioni 

Parliamo quindi di un album in cui il potenziale di Lorenzo Senni si esprime finalmente al massimo. Ne avevamo parlato già da un primo e veloce ascolto nel nostro numero delle uscite settimanali (qui l’articolo). I tratti distintivi diventano punti di forza ma anche di partenza per soluzioni e direzioni originali, seguendo un percorso coerente e molto, molto chiaro. Se in Persona, del 2016, il protagonista della copertina vedeva la luce da uno spiraglio ed era circondato dal buio, in Scacco Matto la brutalità della pointillistic trance inizia a far intravedere uno sprazzo di luce, di emozione sincera e spontanea, e non a caso la copertina (una foto di John Divola risalente ai ’70) esprime proprio questo concetto: uno splendido tramonto californiano visto da una squallida finestra abbandonata e imbrattata. Che poi, non è esattamente quello che abbiamo visto ogni giorno anche noi, da due mesi a questa parte?

Michele Ruggiero 

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