A sei anni di distanza da Superimpositions, Lorenzo Senni torna con un nuovo album, il quinto della discografia, intitolato Scacco Matto. Il disco è prodotto dalla Warp Records.
11:32:58 – 11/05/2020
Etichetta: Warp Records
Genere: elettronica
Release: 24 aprile
Voyeurismo per un Lockdown
L’arrivo del nuovo album di Lorenzo Senni in periodo di quarantena e chiusura totale di qualsiasi punto di aggregazione è una coincidenza fin troppo forte. Chi da tempo segue l’artista romagnolo sa già che la sua ricerca musicale ruota attorno al concetto di “rave voyeurism”. È un po’ quello a cui siamo costretti in questi giorni. Siamo sommersi da dirette di musicisti che obbligano noi pubblico a mantenere uno sguardo lontano. Scacco Matto, primo album sotto Warp Records di Senni dopo gli ultimi EP, si presta banalmente ma anche molto bene a fare da colonna sonora a tutto questo scenario.
Dai Drop inespressi alle emozioni
Il voyeurismo di cui sopra si è tradotto infatti nello studio e nel riutilizzo di alcune sezioni musicali particolari, estrapolate, riesumate dai ricordi di serate a base di trance e progressive anni’
Ecco, nei lavori precedenti Senni prendeva quei build-up, quegli arpeggi, quelle minuscole sezioni melodiche e li ripeteva all’infinito, dando l’illusione di un rilascio di tensione, di drop, che però non arrivava mai. Lo scopo era precisamente quello di provocare una reazione – positiva o negativa, non aveva importanza – nell’ascoltatore, il quale si ritrovava spaesato, perplesso, disorientato. In Scacco Matto invece pare che lo scopo sia quello di scatenare piuttosto un’emozione, un preciso “qualcosa” che vada oltre la mera reazione. Questo passaggio era in realtà già timidamente preannunciato in brani del passato come The Shape Of Trance To Come o Angel. Oggi è finalmente emerso in superficie.
Lorenzo Senni e lo Scacco Matto
Conclusioni
Parliamo quindi di un album in cui il potenziale di Lorenzo Senni si esprime finalmente al massimo. Ne avevamo parlato già da un primo e veloce ascolto nel nostro numero delle uscite settimanali (qui l’articolo). I tratti distintivi diventano punti di forza ma anche di partenza per soluzioni e direzioni originali, seguendo un percorso coerente e molto, molto chiaro. Se in Persona, del 2016, il protagonista della copertina vedeva la luce da uno spiraglio ed era circondato dal buio, in Scacco Matto la brutalità della pointillistic trance inizia a far intravedere uno sprazzo di luce, di emozione sincera e spontanea, e non a caso la copertina (una foto di John Divola risalente ai ’70) esprime proprio questo concetto: uno splendido tramonto californiano visto da una squallida finestra abbandonata e imbrattata. Che poi, non è esattamente quello che abbiamo visto ogni giorno anche noi, da due mesi a questa parte?