Un agosto assai anomalo ci regala nuovi e interessanti uscite discografiche. In cima alle nostre preferenze piazziamo l’art pop targato Glass Animals, il synth pop di Washed Out e l’alternative rock firmato Another Sky. A seguire, prestate attenzione ai maestri dello sperimentalismo jazz dei Jaga Jazzist e al disco postumo di Jason Molina. Per finire, ecco Isobel Campbell e il suo nuovo e interessante EP.
13:22:39 – 07/08/2020
GLASS ANIMALS – DREAMLAND
(art pop)
I Glass Animals hanno vissuto un periodo di alti e bassi in questi ultimi anni. Una prestigiosa nomination ai Mercury Prize, ma anche i gravi problemi di salute vissuti dal batterista. Questo disco giunge in un momento importante della loro carriera e il risultato è soddisfacente. Partiamo subito nel dirvi che questo disco è coerente con il sound della band e piace, immediatamente, anche per questo. Dreamland è un album che prende a cuore il titolo, costruendo paesaggi sonori nebulosi punteggiati da drum machine e campioni di home video. I suoni sono fortemente influenzati dall’R & B e dall’hip hop degli anni 2000, e la prova è ampiamente superata.
WASHED OUT – PURPLE NOON
(electro-pop)
Torna in pista, dopo tre anni, quel geniaccio di Ernest Greene con il suo moniker Washed Out. Un disco senza infamia e senza lode di un buon electro pop che brilla – solo a tratti – di bellezza. Le melodie sono accattivanti, ma il problema principale di questo lavoro è la mancanza di varietà sonora all’interno di tutto il percorso sonoro. Ballate lente, canzoni tristi e allegre in 42 minuti costernati da alti e bassi. Da rivedere e riascoltare con calma.
ANOTHER SKY – I SLEPT ON THE FLOOR
(alternative rock)
Album di debutto per i londinesi Another Sky e tanti spunti interessanti. Partiamo dalla voce, intensa, piena di sensualità e ringhiose espulsioni di energia. Piace molto la filosofia interna a questo lavoro che racconta la dicotomia della condizione umana che viene affrontata e narrata nella sua più intima profondità. Un alternative rock mai banale e ben suonato, potrebbe clamorosamente spiccare in cima alle nostre preferenze e diventare il nostro disco della settimana.
JAGA JAZZIST – PYRAMID
(experimental jazz)
Ventiquattro anni di carriera, sette dischi, e un turbinio di esperimenti jazz che fanno scuola. Il ritorno dei Jaga Jazzist è concentrato in 4 tracce dilatate in ben 40 minuti. Interamente prodotto dalla band e registrato in sole due settimane dai membri principali, il disco tende a perdersi in qualche scorribanda. Troppo celebrale e poco d’impatto il risultato, che piacerà agli amanti del genere ma che non sfonderà ai refrattari del jazz.
JASON MOLINA – EIGHT GATES
(folk rock)
Un disco pensato e intelaiato nel 2008 portato alla luce solo oggi dopo la dipartita, a soli 39 anni di Jason Molina. Un disco romantico e introspettivo che, ovviamente, ricorda molto Elliott Smith. A tratti è un disco straziante: l’intelaiatura principale di questo lavoro (almeno tre canzoni capolavoro) ha già il sapore del postumo e anticipa i presagi di morte. Un lavoro intimo che assomiglia ad una lunga strada notturna senza via d’uscita.
ISOBEL CAMPBELL – VOICES IN THE SKY (EP)
(indie-folk)
A quattordici anni di distanza dall’ultimo album solista, Isobel Campbell ha pubblicato a febbraio ‘There Is No Other’, l’atteso ed acclamato nuovo album di inediti. In esclusiva per Rough Trade, la pubblicazione del disco è stata accompagnata dall’ep ‘Voices In The Sky’, disponibile in formato digitale oggi su etichetta Cooking Vinyl/The Orchard. Il solito disco della Campbell tra scorribande indie-folk e tanta intimità. Consigliamo l’ascolto della bellissima Together, già un classico.