Settimana di uscite discografiche a forti tinte rosa con Angel Olsen, Katy Perry e Kelly Lee Owens. Da segnalare inoltre il ritorno degli Ulver, i Widowspeak e l’elettronica dei Disclosure. Buona lettura e buon ascolto
a cura di Giovanni Aragona, Chiara Luzi e Noemi Sala
13:05:14 – 28/08/2020
ANGEL OLSEN – WHOLE NEW MESS
(Folk acustico)
Dopo nemmeno un anno dall’uscita di All Mirrors, Angel Olsen torna a graziarci con un nuovo lavoro: una serie di riarrangiamenti in chiave acustica e un paio di inediti, infatti, diventano il complementare che va a definire il disco del 2019. Noi ormai siamo abituati da qualche tempo al binomio chitarre e voce, e l’atmosfera onirica che riesce a suscitare è sempre una piacevole conferma. Niente di dirompente, quindi, ma solo l’ennesima prova che “il solito” – se fatto bene – non passa mai di moda.
(N.S)
DISCLOSURE – ENERGY
(elettronica)
Disclosure riunisce alcuni degli artisti più lungimiranti e all’avanguardia della scena elettronica, e si sente. Ampi spazi sonori, e una commistione di tante personalità a supporto di un progetto molto interessante. Dopo mezzo decennio di silenzio, i due ci portano in questa nuova era della loro arte intelaiando un suono giocoso e ottimista, con un’ elettronica piena di sentimento e sintetizzatori ampi e ariosi. Ottima prova.
(G.A)
ULVER – FLOWERS OF EVIL
(synth rock, synth pop, electro rock)
Gli Ulver hanno lentamente convertito il loro sound dal black metal all’elettronica d’avanguardia. Il loro sedicesimo album, Flowers Of Evil, viene pubblicato insieme a Wolves Evolve: The Ulver Story, un libro che include 150 pagine di conversazione con la band, oltre a una serie di fotografie dagli archivi privati della band e altri.
Francamente ci aspettavano qualcosa di importante per festeggiare i 25 anni di attività e quest’opera sembra un po ‘più spoglia nel senso che sia i sintetizzatori che le chitarre suonano quasi scarna. È un ascolto piacevole, e a tratti insolito, che sancisce il definitivo percorso synth-pop e la sperimentazione elettronica della band, ma manca lo spunto e la grinta del passato.
(G.A)
KATY PERRY – SMILE
(pop)
Per Katy Perry questi ultimi due giorni sono stati indubbiamente intensi. Diventata mamma ieri di una bimba, Daisy Bloom, avuta col compagno Orlando Bloom, la Perry pubblica oggi il suo quinto lavoro in studio. I brani che compongono Smile segnano un ritorno della cantante americana a quel pop luminoso e appariscente che da sempre le riesce bene. L’album è il racconto della sua rinascita, personale e artistica. Ovviamente sono numerosi i riferimenti alla maternità e alla figlia. Non è un lavoro in cui troviamo delle hit, ma è nel suo insieme omogeneo e riporta la Perry in carreggiata dopo la sbandata di Witness.
(C.L)
KELLY LEE OWENS – INNER SONG
(art pop)
Dopo aver subito dei rinvii nella pubblicazione a causa del covid-19, esce finalmente il secondo ottimo disco in studio di Kelly Lee Owens. Sin dal primo brano è chiaro che Inner Song è uno di quei lavori da ascoltare tutto d’un fiato. La perfetta fusione di techno e songwriting permette alla Owens di creare un’atmosfera sonora singolare. L’ascoltatore viene avvolto da un sound denso, per poi essere abbracciato dalla voce vellutata della musicista ed infine trascinato in una piccola dance hall in cui ritmi più frenetici lo costringono a muoversi. Ottimo il brano che vede il featuring di John Cale.
(C.L)
WIDOWSPEAK – PLUM
(dream pop)
Se avete bisogno di fluttuare e sentite l’esigenza di farvi trasportare da suoni delicati e soffici, questo è il disco che fa al caso vostro. La voce di Molly Hamilton ricorda Hope Sandoval dei Mazzy Star mentre la sottigliezza della musica e le architetture sonore di questo lavoro ricordano, e tanto, Tess Parks. Quinto album in studio per questo duo che continua ad attraversare lidi sonori già ampiamente esplorati. Ci aspettavamo qualcosa in più ma il risultato definitivo non dispiace e in 39 minuti qualche singolo delizioso lo si scova.
(G.A)
