26/04/2024
In questo numero delle uscite discografiche della settimana vi suggeriamo l'ascolto dei Fucked Up, The Arcs, White Reaper e Deathprod. 

In questo numero delle uscite discografiche della settimana vi suggeriamo l’ascolto dei Fucked Up, The Arcs, White Reaper e Deathprod. 

16:06:53  – 27/01/2023

a cura di Giovanni Aragona e Chiara Luzi 


THE ARCS – ELECTROPHONIC CHRONIC
(alt rock)

È un come back in grande stile quello di The Arcs, side project di Dan Auerbach, che tornano con un eccellente disco a distanza di otto anni dal loro esordio, Yours, Dreamly. Electrophonic Chronic è un album dall’anima complessa e calda, modellato su influenze blues, R&B e psych rock perfettamente cucite insieme tra di loro. L’eclettismo di Auerbach risplende sotto ogni punto di vista; l’artista riesce ad esprimersi al meglio spaziando con facilità fra i generi e riuscendo a esaltare l’espressività della sua voce, Behind the Eyes. Passando da sonorità lisergiche, Eyez, al blues, Only One For Me, The Arcs tracciano un percorso sonoro ricco che abbraccia vibrazioni retro-futuristiche e che, grazie anche alla perfezione delle chitarre, ammalia già al primo ascolto. Auerbach ci consegna un disco che probabilmente lascerà il segno in questo anno appena iniziato.
(C.L)


FUCKED UP – ONE DAY 
(post-hardcore)

Il nuovo disco dei Fucked Up segna un allontanamento dai pesanti concept album per i quali sono più venerati e adorati.  Ma attenzione, questo One Day mantiene comunque la solita cattiveria mostrata dalla band, senza però mai vacillare nella sua onestà e nel suo approccio ad alto tasso emozionale. Un lavoro da consumare in fretta e che si lascerà apprezzare anche a lungo. 


WHITE REAPER – ASKING FOR A RIDE 
(garage-punk, power pop)

Questa band di strada ne ha fatta e ne sta continuando inesorabilmente a fare. La miscela di power pop e hard rock dei primi EP e dell’album di debutto in studio del 2015 è diventata più elegante su The World’s Best American Band del 2017, ma le loro radici adolescenziali restano e si avvertono anche a distanza di sei anni dall’esordio.  Tra tanta esuberanza e una buona dose di introspezione, Asking for a Ride ci ha pienamente convinti. Se cercate il disco “post teen” per il vostro week fuori porta, è il lavoro ideale.


DEATHPROD – COMPOSITIONS 
(dark ambient, drone)

Il 2019 aveva segnato il ritorno di Deathprod. A distanza di ben quindici anni dall’ultimo lavoro, Helge Sten, aveva annunciato l’uscita del suo nuovo disco  Occulting Disk. Dopo quattro anni l’artista è tornato con quest’ottimo Compositions, viaggio onirico attraverso i meandri della psiche di questo interessantissimo, e da noi apprezzato, artista. 

In questo set di nuovi pezzi, ognuno intitolato “Compositions” 1-17, l’artista fa la stessa cosa che confeziona da sempre: evitare i computer e costruire un vortice di chitarre accompagnate da un vecchio hardware audio sostenuto da droni e liquidi feedback che lacerano lo stomaco. Non è un lavoro convenzionalmente armonico, ma non è neanche fuori schema, e il risultato finale è piacevolmente conturbante. 


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