Le migliori uscite discografiche della settimana – 21 agosto –

Eccoci puntuali a raccontarvi una nuova e stimolante settimana di uscite discografiche. In questo numero vi parliamo del ritorno dei The Killers e dei Bright Eyes. A seguire i The Lemon Twigs, Maya Hawke, The Front Bottoms e l’ottimo disco targato No Joy. Per chiudere due ottimi lavori: le L.A Witch e i Bully. Buona lettura e buon ascolto. 

10:32:56  – 21/08/2020



THE KILLERS – IMPLODING THE MIRAGE 
(indie – rock, pop rock)

I Killers sono tornati ai fasti di un tempo. La band ha cancellato definitivamente i goffi passi falsi del recente passato e, in questo sesto album, offrono la loro proposta più mirata dal loro periodo di massimo splendore degli anni 2000. Flowers e il batterista Ronnie Vannucci Jr. reclutano un cast impressionante di ospiti che elevano l’album senza distrarre dallo spirito essenziale dei Killers. Ottima prova. 


BRIGHT EYES – DOWN IN THE WEEDS WHERE THE WORLD ONCE WAS
(indie folk)

Un disco che segna il passaggio della definitiva maturità della band. Down in the Weeds, Where the World Once Was suona come il progresso che ti aspetteresti da una band nota per i loro persistenti cambiamenti sonori, ma anche all’interno di quei cambiamenti attesi, emergono di più evidenti. Un disco che ha tanto il sapore di una completa esperienza sonora suonata magistralmente. 


THE LEMON TWIGS – SONGS FOT THE GENERAL PUBLIC 
(psych rock, indie-rock)

I fratelli Brian e Michael D’Addario continuano nel delicato processo costruito per rivoluzionare il rock ‘n’ roll moderno iniettandolo con una dose di sfarzo e vintage anni ’70. Songs For The General Public è un disco ricco di chitarre leggere, riff di synth e un fascino naïf che piace e non stona. Qualche alto e basso nel mezzo ma nel complesso il disco è gradevole. 


MAYA HAWKE – BLUSH 
(indie-folk)

Tutti (o quasi) conoscono la bellissima Maya Hawke – attrice, modella e figlia di Uma Thurman ed Ethan Hawke -. Pochi conoscevano della sua passione per la musica. In questa primissima scorribanda solista, l’artista ha scritto interamente tutti i testi delle canzoni di questo disco. Un lavoro realizzato lo scorso anno ma che, anticipa le tematiche attuali legati alla pandemia e alle sue conseguenze. Canzoni toccanti, e una prova in definitiva superata con ampia sufficienza. 


THE FRONT BOTTOMS – IN SICKNESS & FLAMES
(alternative rock)

A cinque anni di distanza dall’ultimo album, tornano i The Front Bottoms e lo fanno in grande stile. Il duo del New Jersey abbandona il suono pulito del passato e da spazio a lunghe scorribande strumentali accompagnate da pianoforti “urlanti”. Un ottimo ritorno.


NO JOY – MOTHERHOOD 
(shoegaze, dream pop)

I canadesi No Joy sono tornati in grande stile proponendo il solito mix di shoegaze ed elettronica. I No Joy sono il futuro dello shoegaze, lo hanno rivisitato, ne hanno preso il meglio e lo hanno rinnovato. Gli album precedenti hanno lasciato il segno e quest’ultimo disco è la prova tangibile che anche nel 2020 i suoni anni ’90 figli di Cocteau Twins e Slowdive possono ancora arricchire cuore e anima. 


L.A. WITCH – PLAY WITH FIRE 
(garage rock)

Un nome che suona già una garanzia: ribellione e chitarre graffianti con un cuore punk e l’anima garage. Le L.A. Witch prendono ciò che resta del sogno americano controculturale e lo trasformano in qualcosa che suona ancora lontanamente eccitante e attraente. Black Sabbath, Mudhoney e Stooges i riferimenti sonori per un secondo disco che suona come un pugno in faccia. Il rock è vivo. 


BULLY – SUGAREGG
(Alternative rock)

I Bully sono ormai il progetto solista della bella e brava Alicia Bognanno. Terzo disco in carriera e 38 minuti vissuti ad altissima intensità. Alternative rock di traduzione anni ’90 sposa in pieno l’urlo del grunge più maledetto. Buona prova ma un leggero appunto: dodici canzoni che si somigliano un po tutte e che alla lunga potrebbero stancare. Nel frattempo pigiate play e lasciatevi trasportare dalla rabbiosa voce di questa ragazza: a tratti Courtney Love, a tratti Donita Sparks. Per i nostalgici anni ’90, un piacevole colpo al cuore.


 

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