In questo delle uscite discografiche della settimana vi suggeriamo l’ascolto dei Two Door Cinema Club, della ricca compilation targata Stereolab, del trio hip-hop LMD e di Tom Chaplin.
a cura di Giovanni Aragona, Stefano Bartolotta, Chiara Luzi e Cristina Previte
16:04:29 – 02/09/2022
TWO DOOR CINEMA CLUB – KEEP ON SIMILING (indie-pop, indietronica)
A tre anni e mezzo da False Alarm del 2019, Keep On Smiling segna la quinta tappa sonora del trio irlandese del Nord, Two Door Cinema Club. A malincuore, e senza grandi indugi, diciamo subito che tanti sono i passi indietro rispetto al passato. Tra le cause, l’eccessiva – anche esagerata – quantità di suoni che mette troppa carne al fuoco, e una contestuale produzione affollata per un disco decisamente asfittico e confusionario. Le canzoni sono orecchiabili, le emozioni sono sincere e tutto è guidato da un intenso desiderio di mettersi in gioco. Ma in qualche modo la band suona sempre come se si stesse sforzando. Peccato. (G.A)
STEREOLAB – PULSE OF THE EARLY BRAIN (art-pop, post-rock)
Pulse of the Early Brain è il quinto volume della loro serie “Switched On” con compilation di brani non inclusi negli LP. Con 21 tracce su un triplo vinile, questo è il più conciso Switched On fino ad oggi, che, raccoglie singoli, b-side, collaborazioni, session radiofoniche e altre rarità. Il loro scopo è essere una band super eclettica e avere tantissimi tipi di influenze tra cui elettronica, art rock, musica brasiliana e sonorità krautrock. In effetti, il suono degli Stereolab, contiene moltitudini sfumature. Nonostante i brani siano lunghi e ancorati a un sound anni sessanta, rimangono comunque freschi e piacevoli con le loro melodie psichedeliche, pop, easy e sperimentali, con un elettronica basica dal sapore space, con dissonanze chitarristiche e siderali tagli di ambient. Le canzoni procedono in modo scorrevole e per niente noioso facendo ballare tutti anche chi non apprezza particolarmente il genere. Per chi non volesse perderli a novembre saranno in italia per 4 imperdibili date. (C.P)
TOM CHAPLIN – Midpoint (songwriting)
C’è molta incertezza ormai da tempo sullo stato dell’arte in casa Keane, e allora il loro frontman prova a farsi sentire quantomeno come solista. Questo è il suo secondo album, che arriva a ben sei anni di distanza dal debutto, e, anche se le canzoni del gruppo madre le scrive(va) il tastierista Tim Rice-Oaxley, lo stile melodico di Chaplin non è troppo distante da quello del suo (ex?) compagno di band. Anche dal punto di vista sonora non ci sono molte differenze, con il pianoforte a menare le danze e le chitarre che servono al massimo come un arricchimento. Purtroppo, la sensazione è che, ormai, di acqua sotto i ponti ne sia passata fin troppa e che, al massimo, questo ascolto possa essere buono per rinverdire alcuni ricordi di metà anni Zero accompagnati da una colonna sonora a cura del trio dell’East Sussex. Nel frattempo, però, il mondo e, di conseguenza, la musica sono andati avanti, ed è difficile immaginare qualcuno che abbia voglia di riascoltare questo disco per più di due o tre volte. Le canzoni, va detto, stanno in piedi e risultano piacevoli, ma finisce lì. (S.B)
LMD – FLYING HIGH (hip hop)
La calma e la pazienza sono indubbiamente due caratteristiche del trio californiano LMD. Fondato nel 2010 da LMNO, M.E.D. & Declaime, il trio debutta soltanto oggi con un disco pregevole dietro cui c’è il tocco inconfondibile di Madlib che ne ha curato la produzione. Flying High è un album morbido, fluido, capace di trasportare l’ascoltatore in una dimensione ovattata e rallentata. I brani sono ben strutturati, solidi ma allo stesso tempo dotati di un’anima raffinata. È facile cogliere l’impronta di Madlib nei campionamenti, nelle atmosfere old school ben disegnate da influenze funk, Super ne è un esempio brillante. Il lavoro che LMD hanno svolto in più di dieci anni è stato notevole, hanno scavato a fondo raggiungendo l’essenza dell’hip hop per restituircela più lucente che mai. (C.L)
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