In questo numero delle uscite discografiche della settimana abbiamo ascoltato l’ultimo album dei Darkness, gli Elbow, il fragoroso lavoro targato Deap Vally, l’album collaborativo firmato Chelsea Wolfe e Converge, Cassandra Jenkins, il progetto di Matteo Cantaluppi in arte “Carver“, il ritorno degli Yuppie Flu e i French For Rabbits.
a cura di Giovanni Aragona, Enrico Amendola, Stefano Bartolotta e Chiara Luzi
THE DARKNESS – MOTORHEART
(rock n’roll)
Dopo il folgorante debutto di ormai 18 anni fa, che ha portato la band dei fratelli Hawkins all’attenzione di un pubblico vastissimo, la carriera dei Darkness si è alternata tra lavori più e meno riusciti, e, diciamolo, oggi ascoltare un loro disco nuovo è come la proverbiale scatola di cioccolatini, ovvero non sai mai quello che ti capita. Stavolta, per fortuna, capitano buone cose: le canzoni stanno su bene dal punto di vista melodico, i riff di Dan sono belli compatti e coinvolgenti, la sezione ritmica ha il giusto tiro, Justin ovviamente sfodera il proprio falsetto ogni volta che può ma non appare mai come la caricatura di se stesso. In definitiva, se vi piace il rock n roll, questo disco ha buone possibilità di risultare come un ascolto quantomeno piacevole.
(S.B)
YUPPIE FLU – HOLD ON – EP
(indie-rock)
Sono tornati gli Yuppie Flu, e già solo il poter scrivere questa frase fa indubbiamente piacere a me e a tutti coloro che erano immersi nell’indie italiano nel decennio Zero, ovvero quando la sua popolarità era ai minimi storici. Per ora ci sono solo queste tre canzoni, ma la band ci tiene a sottolineare che ne arriveranno altre nel 2022. Non sappiamo come sia composta la lineup attuale, ovvero chi sia rimasto e se ci siano stati nuovi ingressi, quello che salta subito all’orecchio è l’inconfondibile voce di Matteo Agostinelli e quella magica combinazione tra melodie e suoni che ha sempre reso così seducente la musica della band anconetana.
Poi certo, a voler essere cinici va detto che il livello di questo primo assaggio è certamente buono, ma è un po’ inferiore ai tempi d’oro, però va anche detto che non è un problema, perché le canzoni non sono certo brutte, anzi, si lasciano proprio ascoltare e creano un mondo e un’atmosfera che davvero solo gli Yuppie Flu sono capaci di mettere insieme in questo modo. Quindi, bentornati, e non vediamo l’ora di ascoltare il resto.
(S.B)
CARVER – L’ALTRA FACCIA DELLA LUNA
(spoken word)
Se vi dovesse capitare di leggere la presentazione di questo progetto e al nome Matteo Cantaluppi doveste immaginarvi le produzioni pop per cui è conosciuto ai più, sappiate che non potreste essere più lontani dal contenuto di questo disco. Sono diversi anni, infatti, che il produttore milanese porta avanti, assieme a Marco Colombo (già frontman dei Motel 20099 e autore del romanzo “Di Ferro E Cuoio”) questo progetto fatto di spoken word e suoni disturbanti e disturbati, per atmosfere volutamente inquietanti che mettono in scena percorsi introspettivi per cuori e palati forti. Finalmente è arrivato il primo album, e l’ascolto non è certo facile, però è molto intenso e davvero capace di scuotere chiunque gli dedicherà la giusta attenzione.
(S.B)
FRENCH FOR RABBITS – THE OVERFLOW
(dream-pop)
I French For Rabbits giungono al terzo disco, dato alle stampe in Italia dalla nostrana A Modest Proposal Records. La band neozelandese continua il proprio percorso nel segno di una maturità acquisita non solo dal punto di vista compositivo ma anche dal lato testi, capaci di sviscerare tematiche profonde e delicate. Dietro la lucentezza di armonie preziosamente incasellate in architetture dream pop, si nascondono brani che giocano sul sottile confine tra ottimismo e preoccupazione, trattando argomenti quali l’ansia e l’introversione.
Il peso “del dover in qualche modo “galleggiare” nel mondo circostante nonostante le nostre paure è mascherato da un ottimismo di fondo che rende le dieci canzoni in scaletta immediate e decisamente piacevoli all’ascolto. E’ puro pop che mescola sapientemente le carte in tavola e si mette l’abito buono, elegante e dai colori forti e rassicuranti, ma che allo stesso tempo rivela la fragilità delle ombre che albergano nell’intimo delle emozioni più profonde.
(E.A)
CASSANDRA JENKINS – (AN OVERVIEW ON) AN OVERVIEW ON PHENOMENAL NATURE
(songwriter /ambient-folk)
Lo scorso marzo Cassandra Jenkins pubblicò quasi a sorpresa il suo intenso secondo lavoro An Overview On Phenomenal Nature. A distanza di otto mesi la musicista di Brooklyn torna con un nuovo capitolo della sua storia, anzi con una appendice al capitolo precedente perché (An Overview On) An Overview On Phenomenal Nature propone un nuovo punto di vista di quel capitolo. Questo disco è un vero e proprio sketchbook sonoro, è un raccolta di demo e versioni alternative dei brani contenuti nell’originale.
L’album si muove benissimo in un suo universo, alcuni brani risultano ancora più intensi ed eterei rispetto alle versioni definitive, Michelangelo – Demo e Crosshairs – Interlude, traccia in cui la voce di Jenkins emana splendide vibrazioni alla Nico. Altri, catturati nella loro fase embrionale, mostrano una personalità diversa e molto più interessante del loro doppelgänger, Haley – Premix. Questo lavoro è un detour che si stacca leggermente dalla via maestra e, come spesso accade, le deviazioni sono molto più interessanti della strada principale.
(C.L)
CONVERGE – CHELSEA WOLFE – BLOODMOON I
(goth rock)
La base solida che sorregge Bloodmoon I, primo disco collaborativo dei Converge e Chelsea Wolfe, è data dalla fascinazione che questi artisti hanno gli uni nei confronti dell’altra. Il forte desiderio di lavorare insieme ha trovato finalmente modo di realizzarsi nel 2019, anno in cui cominciò la produzione del disco, in seguito portata avanti a distanza. Questa ammirazione si percepisce in tutto il lavoro, caratterizzato dal feeling fra Bannon e Wolfe. Il lavoro segue le linee generali dello stile dei Converge ma si apre ad un nuovo orizzonte grazie alla voce sospesa della Wolfe. Adattandosi a questa vocalità disarmante le melodie della band, solitamente concitate, rallentano, permettendo ai brani di far entrare aria ed acquisire solennità, Blood Dawn. Bloodmoon I non è sicuramente una svolta epocale nello stile del gruppo è però un nuovo punto di vista che sarà apprezzato dalla fan base dei Converge.
(C.L)
ELBOW – FLYING DREAM 1
(art rock)
Il tempo scorre inesorabilmente e quasi non par vero scrivere del nono album in carriera degli Elbow. La band ha confezionato questo nuovo lavoro durante il periodo del lockdown e, di un periodo straniante e dispotico, ne ha tratto vantaggi. Flying Dream è un disco di straordinarie parabole concepite tra quattro mura che parlano di luoghi elementari, ampi spazi aperti e suoni che trasportano la leggerezza e la spensieratezza. Un lavoro colmo di intimità, morbido e leggero partorito da musicisti sapienti. Un album che premia gli ascolti ripetuti, piuttosto che un repentino play, un disco a tratti poco immediato, molto ragionato, ideale per le serate di novembre.
(G.A)
DEAP VALLY – MARRIAGE
(garage-rock)
Pigiate play e lasciatevi trasportate da un garage rock elettrico e frizzante. Le Deap Vally sono astute, spalvade e giustamente cazzute, e questo Marriage potrebbe tranquillamente far da colonna sonora alle vostre serate del week-end. Ritmi tempestosi, sano divertimento, ironia nei testi, ritornelli a squarciagola mescolati ad una giusta dose di sensualità: Marriage ci è piaciuto al primissimo ascolto e il nostro Hype è altissimo nel vedere la band dal vivo. Il suono Deap Vally è ormai un piacevole marchio di fabbrica: la ricetta è semplice e funziona, speriamo ancora per molto tempo.
(G.A)