Le migliori uscite discografiche della settimana – 18 ottobre –

 

Rimarrà la sua immensa discografia, e questa ultima canzone intitolata Torneremo Ancora, a suggellare una carriera all’insegna della costante ricerca, e della sperimentazione, per Franco Battiato. Vi segnaliamo le altre uscite: si parte con il secondo capitolo dell’anno per i Foals, un Mark Lanegan sempre a buonissimi livelli, e il ritorno in pista dei Battles ben carichi di esplosivo al math-rock. Torna a farsi sentire quel buontempone di Sufjan Stevens con un disco di musica classicheggiante. Prestate infine orecchio all’ultimo lavoro del producer canadese Jacques Greene, ai Floating Points e Nils Frahm. La nostra scommessa della settimana è l’interessantissimo album di Vagabon. Buona lettura.

(a cura di Gaia Carnevale, Chiara Luzi e Vincenzo Papeo)

 

FRANCO BATTIATO – TORNEREMO ANCORA
(musica d’autore)

L’ultimo lavoro di Franco Battiato consiste in una raccolta dei suoi capolavori, registrati nel 2017 con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, e della toccante traccia inedita che dà il nome all’album, composta in collaborazione con Juri Camisasca. Un addio delicato e commovente, che si avvale con eleganza del riuscito adattamento sinfonico.

 

FOALS – EVERYTHING NOT SAVE WILL BE LOST (PART.2)
(alternative rock)

Anche i Foals rientrano in quel nutrito club di artisti che nel 2019 ha pubblicato più di un album. Everything not save will be lost (Part 2) continua il cammino avviato dal precedente lavoro uscito lo scorso marzo, differenziandosi per il tono più ruvido. Con questo LP la band chiude un ciclo che ha suscitato comunque pareri discordanti.

 

MARK LANEGAN  – SOMEBODY’S KNOCKING
(alternative rock, elettronica)

Mark Lanegan torna a ingrigire l’atmosfera con l’opera che in assoluto più rivela la sua passione per l’elettronica. Echi neworderiani sono rilevabili nella maggior parte delle tracce di Somebody’s Knoking. Come il singolo Night Flight Kabul anticipa pienamente, l’operazione è quella di fare coesistere i synth roboanti (al centro del discorso stilistico) e il celeberrimo baritono di Lanegan. C’è anche spazio per qualche traccia che rimanda a sonorità più “familiari” per l’artista, ma la svolta electro è la nota più rilevante di questo capitolo.

 

BATTLES – JUICE B CRYPTS
(elettronica – math)

Il duo newyorkese sgancia oggi la sua quarta bomba per Warp. Una combinazione esplosiva di math-rock e giocosità che rende possibile quella difficile combinazione tra sperimentazione, metodo e innovazione e spontaneità esaltante. Aspettiamo con ansia il loro live del 1 novembre al Club To Club di Torino.

 

SUFJAN STEVENS, TIMO ANDRES – THE DECALOGUE
(musica classica)

Se vi aspettate il solito lavoro acustico melancolico à la Stevens, state sbagliando: composto per una coreografia di danza di Justin Peck per il New York City Ballet, The Decalogue è una raccolta di musica classica per pianoforte in cui il cantautore statunitense gioca a fare l’aspirante Debussy.

 

JACQUES GREENE – DAWN CHORUS
(elettronica – sperimentale)

L’acclamato dj e producer canadese pubblica per LuckyMe un LP che include i contributi di Oliver Coates, Cadence Weapon, Rochelle Jordan e del produttore Clams Casino. Un viaggio collettivo allo spuntare delle prime luci dell’alba, che abbandona le atmosfere house più danzerecce per dedicarsi all’intimità.

 

NILS FRAHM – ALL ENCORES
(Ambient – elettronica)

All Encores è un’antologia che raccoglie i tre EPs della serie Encores usciti fra maggio 2018 e settembre 2019. L’idea di Nils Fraham è quella di unificare in un unico universo sonoro tre forme espressive apparentemente dissimili. Il disco effettivamente ha un suo flusso che, dopo una partenza molto lenta il cui ascolto può essere un po’ ostico, ha un bel crescendo finale.

 

FLOATING POINTS – CRUSH
(Elettronica)

Crush, via Ninja Tunes, segna dopo quattro anni il ritorno di Floating Points. È un disco stratificato in cui ovviamente c’è molta elettronica che si fonde a parti dall’eco jazz di piano e sax, quest’ultimo suonato da Pharoah Sanders. Quello che fa Sam Sheperd è creare un’unione, ben riuscita, delle sue molteplici identità di musicista.


VAGABON – VAGABON 

(Dream Pop)

A due anni dal suo debutto, torna con il disco omonimo l’artista di origini camerunensi  Vagabon. Questo gradevole lavoro segna un distacco dall’album d’esordio, di matrice più indie, e abbraccia sonorità ibride caratterizzate dal dream pop, dall’utilizzo di synth, violini e chitarre su cui si muove la morbida voce dell’artista. Laetitia Tamko si conferma una valida musicista e produttrice.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *