Le migliori uscite discografiche della settimana| 16 luglio

In questa settimana di uscite discografiche prestate attenzione all’EP di Yves Tumor, a Chet Faker, Clairo, al noise firmato A Place To Bury Strangers e ai Wavves.

a cura di Giovanni Aragona e Chiara Luzi

17:02:34  – 16/07/2021



CLAIRO – SLING
(indie-pop – songwriting)

Due anni dopo il suo debutto con Immunity esce oggi il nuovo lavoro della giovanissima Clairo. Sling nasce concettualmente da alcune conversazioni sulla maternità e il senso di famiglia che Claire Cottrill ha affrontato con la madre. È una sorta di diario in cui una giovanissima donna di 22 anni cerca di capire, come è giusto che sia a questa età, il senso delle cose tramite la crescente consapevolezza di sé. Musicalmente questo disco segna una forte crescita della Cottrill. Sling conserva la grazia e la delicatezza del primo disco ma, grazie alla produzione di Jack Antonoff, c’è un netto cambio di rotta. Questo secondo lavoro si sposta verso l’orbita del songwriting che garantisce alla struttura dell’opera una buona solidità. Clairo sta pian piano crescendo con eleganza, siamo curiosi di sapere dove la porterà questo ottimo percorso.
(C.L)


CHET FAKER – HOTEL SURRENDER
(trip hop, R&B)

Nel 2016 Nick Murphy decise che era venuto il momento di lasciare andare per un po’ il suo alter ego musicale Chet Faker. Le doppie identità però non sono facili da abbandonare, restano in quiete per un po’ e quando è necessario sono pronte a tornare. A sette anni di distanza da Built on Glass è finalmente giunto il momento del ritorno per Chet Faker. Hotel Surrender è un lavoro in cui è ben distinguibile l’impronta che sin dagli esordi ha caratterizzato lo stile del musicista australiano. Un perfetto mix di soul, funk e trip hop che disegna brani sinuosi e facili da ascoltare. Mancano forse un po’ l’intensità e pathos che avevano caratterizzato i primi due dischi di Faker garantendo una qualità più alta, ma Hotel Surrender regala comunque 43 minuti di buona musica.
(C.L)


YVES TUMOR – THE ASYMPTOMACTICAL WORLD (EP)
(art-rock)

A sorpresa, il talentuoso Yves Tumor, ha sfornato un nuovo EP composto da 6 tracce tra cui il singolo Jackie uscito il mese scorso, Crushed Velvet e Tuck in collaborazione con NAKED. Diciamo subito che queste sei canzoni sono il preciso consolidamento di ciò che ha reso Heaven to a Tortured Mind uno dei migliori album dello scorso anno. Contornato dagli stessi flussi sperimentali che hanno plasmato la forma art rock, questo EP è cerebrale, maledettamente grunge, psych quanto basta e pienamente all’avanguardia. Un lavoro che contiene gli ultimi flussi di coscienza della meraviglia pubblicata appena un anno fa e che fareste bene ad ascoltare.
(G.A)


A PLACE TO BURY STRANGERS – HOLOGRAM (EP)
(alternative rock, noise rock)

Poche band nel panorama odierno musicale sono rimaste così fedeli alle origini e ai loro riferimenti. Tra queste, gli A Place to Bury Strangers di New York, occupano una postazione di prestigio in questa particolare congrega di artisti. Il loro nosie-rock non è solo marchio.di fabbrica me è inconfondibile. Oliver Ackerman – l’unico membro storico della formazione originaria – non ha mai vacillato nel suo sogno eterno di creare muri di rumori spolverando il tutto con lisergici riff pop. Con questo nuovola band aggiunge due nuovi membri della band, Sandra e John Fedowitz alla batteria e al basso ma il risultato non cambia. Hologram è un lavoro rumoroso, a tratti caotico e disarticolato in qualche passaggio, ma riesce a mescolare la lezione dei My Bloody Valentine incorporando le adiacenti influenze post-punk degli inizi di carriera. Nel complesso è un album godibilissimo e per niente claustrofobico come molti lavori del passato.
(G.A)


WAVVES – HIDEAWAY 
(indie-rock, alternative rock)

Nel loro settimo album in studio, Nathan Williams ei suoi Wavves rimangono fedelissimi (anche troppo) ai suoni del passato. Hideaway alla fine torna alle origini in molti modi, con Williams che lo registra in un capannone nel cortile della casa dei suoi genitori e pubblica su Fat Possum Records, la casa di un paio delle prime uscite della band. Per gli amanti del gruppo questo lavoro risulterà zucchero per i palati, ma per tanti risulterà quasi anonimo. Il loro tanto amato sound surf/indie-punk rock dimostra di essere l’unica modalità stilistica approcciata dalla band, e, se da una parte l’ approccio è collaudato, dall’altro risulta privo di fantasia.  La produzione grezza piace. I Wavves sono i classici musicisti della porta accanto che saluti e stimi. Hideaway è un disco discreto e il cocktail di morbidezza e graffi taglienti, risulta sempre una combo quantomeno onesta. Un paio di canzoni interessanti ci sono, e, su tutte, vi suggeriamo la godibilissima Caviar, ideale per le vostre scorribande estive in auto.
(G.A)


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