In questo numero di uscite discografiche vi suggeriamo i nuovi lavori di Kurt Vile, l’album dei 3rd Secret, band formata da Krist Novoselic, Matt Cameron e Kim Thayil, e l’album a sorpresa dei Sault.
17:46:01 – 15/04/2022
KURT VILE – (WATCH MY MOVES)
(indie-folk, indie-rock)
La sua prima uscita in studio dal 2018 risulta una bella parentesi di una carriera già importante. Watch my moves è un disco composto da 15 tracce ricco di spunti. In un lungo flusso di suoni indie-folk, il nostro eroe è al solito bravo a saper mescolare leggere vibrazioni soul che ben si abbiano con il suo caratteristico stile vocale tanto figlio di Bob Dylan. Non pensate però a ritmi ossessivi sostenuti da solo chitarra e voce, perchè qui i suoni sono veramente tanti e ben variegati. Nonostante sia un disco molto lungo il lavoro non risulta mai monotono grazie anche ai tanti ospiti presenti (Cate Le Bon E Stella Mozgawa dei Warpaint). Kurt Vile ha creato il primo bel disco capace di mescolare l’ambient all’indie-rock, non è poco.
3RD SECRET – 3RD SECRET
(indie folk)
A sorpresa, Krist Novoselic ha annunciato la sua nuova band 3rd Secret e ha pubblicato l’album di debutto omonimo all’inizio di questa settimana (11 aprile). L’ex bassista dei Nirvana ha coinvolto Kim Thayil dei Soundgarden e Matt Cameron dei Pearl Jam per questo progetto. A dirigere il tutto, un’altro guru del grunge: Jack Endino. Cari amici, se pensate ad un ritorno del grunge rimarrete ampiamente delusi. Fin dalla prima traccia il sogno del grunge si infrange rapidamente in illusione con l’acustica Rhythm Of The Ride che vede le vocalist Jillian Raye (che suona anche nell’altra rock band di Noveselic, Giants In The Trees) e Jennifer Johnson. Un solo accenno agli anni ’90 giunge da “I Choose Me”, lisergica traccia rock dove si scorge l’eco di quello che è stato. Un disco gradevole ma senza graffi.
SAULT – AIR
(strumentale)
Nella giornata di ieri i Sault sono tornati, senza avvisare. Questo AIR racconta di un progetto come non lo avete mai sentiti prima. Un disco espansivo, maestoso e diverso rispetto a tutti quello che abbiamo sentito in passato. Come suggerisce la copertina, AIR suona come la colonna sonora di un emozionante film di David Cronenberg. La produzione orchestrale e gli arrangiamenti corali sono maestosi e la voce e sottile ed udibile in pochissime tracce. Il suggerimento è quello di consumarlo in fretta, perchè con i Sault, il rischio di veder il progetto eliminato dalle piattaforme di ascolto è sempre dietro l’angolo.
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