Le migliori uscite discografiche della settimana – 14 febbraio –

17:09:18  – 14/02/2020

Il tanto atteso nuovo album dei Tame Impala è finalmente disponibile, e da un veloce ascolto, possiamo annunciarvi che si tratta di un disco, sicuramente complesso, ma di grande impatto. Molte chitarre in questa settimana, da segnalare l’indie pop dei Tennis, i These New Puritans, e i Beach Bunny e l’alt rock dei The Men. Suoni accattivanti, complessi e sperimentali per il nuovo ottimo lavoro targato Cindy Lee, e infine, meritevole di più ascolti, il gradevole album horror post – punk targato Bambara. 

a cura di Giovanni Aragona, Davide Catalano, Patrizia Cantelmo e Vincenzo Papeo

 

TAME IMPALA – THE SLOW RUSH
(space rock, psych pop)

Registrato tra l’Australia in fiamme e Los Angeles, The Slow Rush è il seguito dello spartiacque Currents (2015). Come il precedente capitolo, l’ultimo episodio di casa Parker è una sapiente miscela psichedelica di space rock, shoegaze e dance. Non si può dire realmente che ci sia stato un cambio di rotta nella forma, ma nei contenuti ritroviamo gli astro tunnel sonori e quelle stratificazioni che hanno modificato per sempre il pop contemporaneo. Senza citare una traccia, anziché l’altra, in particolare, The Slow Rush non perde un colpo nei suoi dodici passaggi, crescendo in godibilità. La prova di forza più clamorosa di Kevin Parker: si è preso cinque anni per registrare questa gemma, e che oggi può dirsi fiero di aver registrato un disco meno brusco del precedente e più coeso, con una produzione “over” in tutto che non ammette fraintendimenti o obiezioni e che piazza il mattone più solido di una carriera già iconica.
(V.P)

 

THESE NEW PURITANS – THE CUT
(art rock)

Nuova release per la band inglese che l’anno scorso aveva convinto tutti con l’ennesimo ottimo lavoro. Proprio di “Inside The Rose” del 2019 questo nuovo disco rappresenta una sorta di gemello, essendo state recuperate alcune tracce registrate in fase di produzione lo scorso anno che meritavano di essere rese al meglio in un’uscita a parte (oltre ad alcuni remixes/riletture di pezzi già editi). Per appassionati dei gemelli Barnett, ma non solo: il livello si mantiene davvero molto alto. Consigliatissimo anche per chi ama in generale la rarefazione wave e il sofisticato art-rock che da sempre li caratterizza.
(P.C)

 

TENNIS – SWIMMER
(indie – pop)

Tornano a tre anni da Yours Conditionally, i Tennis, band composta dai coniugi Patrick Riley e Alaina Moore. Swimmer (questo il titolo del disco) ci presenta dell’ottimo pop pronto a conquistare anche chi non rientra nell’orbita del genere. La voce di Alaina Moore, sempre solare, è accompagnata da musiche che non sono solo un gradevole sottofondo, ma danno colore e profondità ai brani. I coniugi Riley hanno presentato questo disco come reazione ad un pessimo momento delle loro vite, un disco luminoso uscito da un periodo oscuro. A conti fatti, un’ottima reazione.
(D.C)

 

THE MEN – MERCY 
(alt rock)

Sette nuovi pezzi per la multiforme band di Brooklyn che ci ha ormai abituati a cambiare faccia costantemente. Se la matrice è quella degli esordi punk-noise, la dipanazione della matassa su cui muove la band questa volta passa per le roots più classicheggianti, con pezzi più tirati (The Breeze) ballate country depressive (Mercy) cavalcate strumentali youngiane (Wading in Dirty Water). Tutto molto “Americana” con la loro consueta capacità di scrittura. Nulla di originale, intendiamoci, ma dal primo ascolto davvero convincente, almeno per gli amanti del genere.
(P.C)

 

BEACH BUNNY – HONEYMOON
(indie – rock) 

Honeymoon è l’esordio dei Beach Bunny, band pop, indie – rock dal sound fresco che catturerà l’attenzione dei nostalgici dell’indie anni 90  e dei più giovani che amano atmosfere eteree e sognanti. I brani (quasi tutti nella classica formula chitarra-basso-batteria) scivolano gradevoli, anche se nei primi ascolti, non registriamo il brano memorabile che farà fare il salto di qualità della band. Un disco breve, 25 minuti per 9 canzoni che non si discostano dai singoli pubblicati più di due anni fa.
(D.C)

CINDY LEE – WHAT’S TONIGHT TO ETERNITY
(post punk, pop, noise)
Un disco straniante e lisergico capace di conquistare (e ipnotizzare) dopo pochissimi minuti. Il lavoro si ispira alla storia di Karen Carpenter, cantante e fondatrice del Richard Carpenter Trio e mette in campo noise, industrial, onirismi e visioni. Sintetizzatori urlanti per un post punk di alta, altissima scuola.
(G.A)
BAMBARA – STRAY
(post-punk)
Graditissima sorpresa e scoperta questo nuovo lavoro dei Bambara, giunti al secondo album in due anni. Un approccio letterario alla scrittura e un suono post punk ben corposo rendono questo disco gradevole e di sicuro impatto. Toni profondi che si intrecciano a  storie gotiche in un conturbante vortice di sonorità che culminano in una piacevole catarsi. Vi piace l’horror del maestro, indimenticabile, Tobe Hooper? beh, è l’album che fa per voi.
(G.A)

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