Dopo la sonnecchiante (ma interessante) scorsa settimana, in questa abbiamo fatto un gran fatica a selezionare il meglio delle uscite. Ce n’è per tutti i gusti e per tutti i palati. Partiamo con quello che maggiormente ci ha colpito: interessante lo psych folk dei Bleached, il ritorno in pista dei rumorismi prodotti dai Metz, il progetto che vede coinvolto Damon Albarn e i suoi Africa Express e l’IDM creata da Tycho. Abbiamo selezionato, inoltre, altri quattro album che meritano più di un ascolto: la storia suggerisce Uzeda e Pere Ubu, gli esperimenti sonori dicono Dean Hurley (nostra scommessa della settimana), e infine prestate attenzione al talentuosissimo Blood Orange. Buona lettura.
Bleached – Don’t You Think You’ve Had Enough?
(post punk, pop rock)
Terza prova in studio per la band guidata da Jennifer Francis Clavin. Produce la Dead Oceans, ed è già una garanzia. Mescolate il pop punk al garage e al funk rock e otterrete un sound molto vicino alla musica proposta dal terzetto.
Dean Hurley – Anthology Resource Vol. 2
(ambient)
Dean Hurley compone da anni colonne sonore. Nel 2017 ha esordito con Anthology Resource Vol. 1, includendo alcuni brani utilizzati nella colonna sonora della terza serie di Twin Peaks del regista americano di culto David Lynch. Ecco la seconda antologia per la Sacred Bones, da consumare al buio tra sigarette e abbracci calorosi. In poche parole, una delizia.
Metz – Automat
(noise rock)
Per il quarto disco consecutivo, dietro un lavoro della band canadese si nasconde la Sub Pop di Seattle, che sicuramente crede moltissimo nel potenziale rumoroso e fragoroso del gruppo. I singoli non ci hanno particolarmente impressionato, e continuiamo a credere che il gruppo sia più interessante dal vivo che non in studio. Staremo a vedere.
Africa Express – Egoli
(afro – beat)
L’ennesimo progetto di Damon Albarn da seguire con attenzione. Gli Africa Express hanno già all’attivo un Ep intitolato Molo, pubblicato lo scorso marzo. L’album contiene 18 canzoni, è infarcito di ospiti, e propone un sound afro colmo di beat. Un disco da assaporare durante l’estate.
Tycho – Weather
(ambient, elettronica)
Scott Hansen ci piace moltissimo e, ogni sua uscita, è per noi una festa. Più che un musicista è un costruttore di paesaggi sonori che evoca tramite sintetizzatori. Ambient, chillout e soundesign sono una garanzia anche per questo sesto album in studio del musicista nato a San Francisco.
Uzeda – Quocumque jeceris stabit
(post hardcore)
Il curioso caso degli Uzeda, band osannata fuori dal nostro Stato, ancora considerata “di nicchia” in Italia. Sono catanesi e sono al quinto album in studio. Sono i figliocci di Steve Albini e hanno affidato il mastering a un guru come Bob Weston. Fatevi un regalo, se non l’avete mai fatto: scoprite questa band.
Pere Ubu – The Long Goodbye
(art rock, art punk)
Abbiamo avuto la fortuna di vederli dal vivo lo scorso anno a Milano, e ne siamo rimasti colpiti. I Pere Ubu, dopo aver scritto un’importante storia della musica, sono vivi e vegeti. I singoli che abbiamo divorato lo testimoniano. Diciassettesimo album in carriera per il granitico gruppo guidato da David Thomas.
Blood Orange – Angel’s Pulse
(indie rock, R & B)
A sorpresa, Dev Hynes (in arte Blood Orange) ha annunciato, a un solo anno di distanza da quel bel disco che è stato Negro Swan, un mixtape di musica da lui composta, arrangiata e prodotta che va a alimentare il lavoro dello scorso anno. Poco da dire: le qualità di questo artista 34 enne sono immense.