Una buona settimana ci ha relegato ben nove album molto diversi tra loro. Apriamo subito questo numero suggerendovi l’ottimo ritorno dei Big Thief in assetto decisamente più rock rispetto all’ultimo album. Molta attesa intorno all’esordio solista di Kim Gordon, così come il ritorno, a tre anni di distanza, degli Allah Las. Da segnalare l’art rock confezionato dagli Elbow, il folk firmato Richard Dawson e il noise targato Lightning Bolt. Due dischi elettronici da consumare in fretta: l’ottimo ritorno in pista degli 808 State e il nuovo album di Lindstrøm. Per gli amanti del hip hop non perdetevi il sesto album di Wale.
(a cura di Giovanni Aragona, Stefano Bartolotta, Gaia Carnevale e Chiara Luzi)
BIG THIEF – TWO HANDS
(indie rock, alternative folk)
A distanza di cinque mesi dalla pubblicazione di U.F.O.F. i Big Thief ci regalano il loro quarto disco in studio, Two Hands. Nonostante sia intercorso così poco tempo tra i due LP, la band è riuscita a realizzare un lodevole lavoro che, pur avendo dei tratti comuni col suo predecessore, scrive un nuovo capitolo musicale. Le chitarre qui sono più presenti e grezze ma è sempre la magnifica voce di Adrianne Lenker che segna il malinconico sentiero da seguire.
KIM GORDON – NO HOME RECORD
(noise, experimental rock)
La leggendaria co-fondatrice dei Sonic Youth sforna il suo album di debutto solista per Matador Records. No Home Record, che prende in prestito il nome dal film No Home Movie di Chantal Akerman, combina un noise dissonante a sperimentazioni minimali crude e ipnotiche. Consigliato.
ALLAH LAS – LAHS
(jangle folk)
Restano fedeli a sé stessi e alle influenze di sempre anche in questo loro quarto album tra West Coast ’60 e consuete vibrazioni da relax lisergico. Le uniche novità sono un paio di canzoni in spagnolo e qualche momento strumentale in più. Qualcuno vedrà come un limite questa mancanza di cambiamenti marcati, ma la realtà è che, a 7 anni dal primo disco, la proposta del quartetto è ancora fresca e coinvolgente, grazie a una padronanza sempre più evidente dei propri riferimenti e di uno stile che, se anche non può essere definito proprio, è ormai senza dubbio riconoscibile e non smette di risultare intrigante e coinvolgente
LIGHTNING BOLT – SONIC CITADEL
(noise rock)
Dopo quattro anni di assenza, il duo di Providence torna pubblicando per Thrill Jockey Records il settimo album in studio. Noise-rock dei più ostici, la cui furia tribale sconfina spesso nel metal. Air Conditioning è una lapidaria sommossa contro il consumismo neocapitalista.
ELBOW – GIANTS OF ALL SIZES
(art rock)
Anticipato lo scorso agosto dall’uscita del primo singolo, la lunga e articolata Dexter Sinister, esce oggi l’ottavo disco in studio degli Elbow. Giants of all Sizes è un lavoro ispirato e musicalmente valido, ma segnato nell’anima dall’incertezza e dalla cupezza dei tempi moderni. La band di Manchester si fa interprete del periodo turbolento in cui si trova a navigare la società, quella Inglese nello specifico, consegnandoci un disco dal cuore tinto di blu.
RICHARD DAWSON – 2020
(indie folk)
Terzo album in carriera per Richard Dawson, pubblicato da Domino Records. Testi stralunati che raccontano l’instabilità psichica collimano con sonorità freak-folk e ci catapultano in uno spazio e in un tempo indefiniti: si sta fra i menestrelli alla corte del re e le periferie industriali dell’Inghilterra settentrionale.
808 STATE – TRANSMISSION SUITE
(elettronica)
Signori, un album capolavoro. Non ascoltavano qualcosa del genere da molto tempo. Un ritorno in grandissimo stile per una band seminale. Il primissimo ascolto ci ha letteralmente lasciato senza parole. Sincopato dall’inizio alla fine, poliritmato all’ennesima potenza, tra il nu jazz e lo sperimentale. Attivi dal 1987, gli 808 State si confermano una garanzia.
LINDSTROM – ON A CLEAR DAY I CAN SEE YOU FOREVER
(elettronica)
Disco realizzato interamente con l’utilizzo di hardware. Flussi modulari lunghi e chilometrici per un lavoro intenso e complesso. Lavoro costruito per il Museo di Oslo che ne ha commissionato l’opera. Non per tutti.
WALE – WOW…THAT’S CRAZY
(Hip Hop)
Il sesto album in studio del rapper nigeriano/americano Wale conferma la sua capacità di raccontare storie. Questo lavoro è molto personale ed è incentrato sulle relazioni e la loro complessità, sulla difficoltà di gestire il successo. È un album in cui il rapper si racconta senza filtri. Include numerosi feature come Bryson Tiller, Ari Lennox, Jeremih, Kelly Price.