Le migliori uscite discografiche della settimana| 11 marzo 2022

In questo numero di marzo di uscite discografiche vi segnaliamo gli album di Alex Cameron, Jenny Hval, The Districts, Bodega e i Widowspeak. Buona lettura e buon ascolto.

11:51:26  – 11/03/2022



ALEX CAMERON – OXY MUSIC 
(soft-rock)

Il talento non è mai stato messo in discussione, ma oggi, finalmente, Alex Cameron non è solo più “il talentuoso narratore di storie nichiliste” ma è diventato artista a tutto tondo. Dopo quattro album l’artista australiano continua a mostrare il suo talento per la narrazione brillante. In Oxy Music, si tuffa in argomenti che altri evitano ed esplora le profondità della depravazione dell’uomo con chiarezza e coraggio. Oxy Music è un’aggiunta brillante al catalogo di Cameron e probabilmente esalta uno dei musicisti più controversi e al contempo coraggiosi di questa generazione.  


JENNY HVAL – CLASSIC OBJECTS 
(art-folk)

Poche artiste riescono a scrutare senza paura, nelle umide profondità del corpo e del cervello umano e Classic Objects lo dimostra. Un lavoro di un’artista che opera all’apice del suo mestiere con maestria e grazia da veterana. Le sue canzoni non tentano necessariamente di offrire risposte concrete su come possiamo combattere la radice di problemi che devono affrontare coloro che si trovano all’interno di spazi emarginati, ma forniscono un luogo in cui quelle persone possono rendersi conto che le loro lotte non stanno accadendo nel vuoto.

Classic Objects, è un’entrata particolarmente intricata nella sua discografia, che sembra quasi sommessa in contrasto con la sua metodologia musicale abituale. Ci sono momenti di maggiore realismo e magniloquenza melodica in atmosfere riservate e, spesso così smorzate, da far accapponare la pelle. In Classic Object molti troveranno tanto di loro stessi nella loro più umana interiorizzazione. Lasciatevi travolgere dal torrente emozionale di questo delicatissimo lavoro, non ve ne pentirete. 


THE DISTRICTS – GREAT AMERICAN PAINTING 
(indie-rock)

Per il quinto album in carriera i The Districts hanno scelto la strada della confusione. Se Great American Painting è ancora più espansivo dal punto di vista sonoro rispetto ai lavori passati, dall’altra parte è un lavoro troppo ambizioso che lascia l’ascoltatore con l’amaro in bocca. La band della Pennsylvania è determinata a fare le cose perbene ma anche in questa occasione, troppi elementi sono lasciati a caso e spesso risultano traballanti (su tutte l’anonima Long End). Apprezziamo il grande cuore e la passione ma non ci siamo.


BODEGA – BROKEN EQUIPMENT
(art-punk, post-punk)

Sentiremo definitamente parlare dei Bodega, colpevoli (peccato per loro) di esser ritornati dopo quattro anni dall’ottimo esordio e dopo l’EP del 2019. I Bodega sono una band solida che basa le sue fondamenta sul sound post-punk di New York il tutto arricchito da attento e oculato sguardo verso un mondo digitalizzato e incentrato sull’apparenza. Broken Equipment è un gran bel disco e, in tutte le dodici tracce, le tematiche affrontate sono attuali e mai banali. Tra art-punk e post-punk vecchia scuola, il disco si lascia ascoltare. Tifiamo per loro. 


WIDOWSPEAK – THE JACKET
(dream pop)

Prova del nove per i Widowspeak, reduci dal meraviglioso album datato 2020 e attesi dalla critica ad una conferma. The Jacket è un album che non è appariscente, ma sembra fare affidamento sulla fiducia che hanno costruito con i lavori precedenti. Più che un disco ha tanto il sapore di una piacevole autobiografia, autoreferenziale, ma mai banale. I Widowspeak disegnano trame sonore sobrie e disincantate in scenari sereni e freschi. Un percorso sonoro preciso che mette in gioco la scrittura e la buona esecuzione di partiture sonore accattivanti in territori Dream pop per un grazioso disco che anticipa la primavera. Da ascoltare al parco in una soleggiata domenica pomeriggio. 


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