14/11/2024
uscite discografiche
Settimana ricca di uscite discografiche. In cima alle nostre preferemze Strokes, Laura Marling, Dream Syndicate e Einstürzende Neubauten.

15:53:06  – 10/04/2020

Settimana di grandi uscite. Partiamo subito nel raccontarvi del positivo ritorno degli Strokes e vi diciamo che avevamo bisogno di un disco simile. A seguire Laura Marling, gli inossidabili eroi del “Paisley”, Dream Syndicate, il gradevolissimo EP di Squarepusher, l’ambient di Laurel Halo e il sempre interessante Hamilton Leithauser. Buona lettura.

a cura di Giovanni Aragona, Chiara Luzi e Carmine Speranza


THE STROKES –  THE NEW ABNORMAL
(indie – rock, synth-rock, 80’s)

Il disco più atteso dell’ultimo biennio (diciamo dai tempi dell’ultimo Arctic Monkeys) dal popolo dell’indie-rock è anche il prodotto su cui erano riposte molte delle speranze di sopravvivenza del rock alternativo, visto da diverse angolazioni come un genere un pò in affanno. E gli Strokes, dopo ben 7 anni dall’ultimo LP, spazzano via, con un inaspettato colpo di coda, un bel pò di dubbi sulla loro vitalità e sulle potenzialità espressive degli ingredienti classici della loro discografia e, più in generale, da quel mood anni 80 che prepotentemente sta tornando alla ribalta.

Il disco, prodotto in maniera impeccabile e ruffiana al punto giusto da Rick Rubin, consegna una visione lucida e decadente dello showbiz, del materialismo legato al successo e più in generale sulla vacuità di valori che oggi appaiono estemporanei. Julian Casablancas sugli scudi e band in grande spolvero, The New Abnormal ha grandi picchi (‘Ode ton the mets’, ‘The adults are talking’ ed i singoli) e gode di una continuità qualitativa che da queste parti non ascoltavamo da oltre un decennio.
(C.S)


THE DREAM SYNDICATE – THE UNIVERSE INSIDE 
(Paisley Underground, psych rock, alternative rock)

Qual’è la ricetta nascosta dei Dream Syndicate ? possibile azzeccare sempre un disco? Il fan più puro e crudo, affermerà, con estrema certezza, che i Dream Syndicate non riusciranno mai più a realizzare un album che suoni come The Days of Wine and Roses (1982). Diciamo la verità, è anche patetico fare questi paragoni. Questa band non ha bisogno dei suoni realizzati nei gloriosi ’80. Anche in questo nuova scorribanda, Steve Wynn e soci esplorano nuovi territori con risultati davvero soddisfacenti. The Universe Inside è una lava caldissima che sprigiona lisergici e graffianti percorsi sonori tra flussi psych rock e centrifughe di Paisley Underground. Spicca su tutte, la bellissima opener di  20 minuti dai perimetri pungenti psych jazz sostenuta da un falsetto pulp. Maestri indiscussi.
(G.A)


LAURA MARLING – SONG FOR OUR DAUGHTER 
(indie-folk, folk rock)

Laura Marling ha finalmente compiuto il passo più importante della sua carriera, ed è, giustamente entrata nell’olimpo delle migliori cantautrici folk rock contemporanee. L’artista ha sempre cercato di intrecciare trame folk-rock dei ’70 ma mai aveva osato spingersi così tanto in territori squisitamente rock.

Oggi, non esageriamo se paragoniamo Laura Marling  a Joni Mitchell, e questo disco spiega il nostro non così azzardato paragone. Un folk rock che ha il sapore di un’esperienza totale, appagante e  contemplativa. Strange Girl e la delicatissima Song For Our Daughter, non sono semplicemente le tracce migliori del disco, ma rasentano la perfezione nel genere.
(G.A)


LAUREL HALO – POSSESED (ORIGINAL SCORE)
(ambient)

Nel 2018 lo Studio di design Metaheven e lo sceneggiatore Rob Shröder realizzarono Possesed, un documentario che racconta come i social media condizionino la nostra vita sociale. Laurel Halo compose la colonna sonora che oggi, a due anni di distanza, viene finalmente pubblicata. Avvalendosi di Oliver Coates al violoncello e Galya Bisengalieva al violino, la Halo, a suo agio in questo ruolo, ha saputo fondere in maniera egregia la composizione classica al suo background elettronico e sperimentale. L’equilibrio che si instaura genera suoni cupi, atmosfere sospese e futuristiche che descrivono in maniera efficace la nostra contemporaneità.
(C.L)


HAMILTON LEITHAUSER – THE LOVES OF YOUR LIFE
(indie-pop, chamber pop)

In questo suo quarto album solista Hamilton Leithauser, ex membro dei The Walkman, racconta storie di e sulle persone. The loves of your life è incentrato sugli esseri umani di cui, in maniera elegante e un po’ vecchio stile, celebra la quotidianità e la semplicità delle loro vite. Il disco, totalmente autoprodotto da Leithauser, è uno di quei lavori pervasi da nostalgia ed energia. I brani sono suonati con gioia, la voce del cantante statunitense si innalza con vigore in ognuno di essi ed ascoltandolo si ha la percezione dell’entusiasmo con sui è stato composto.
(C.L)


SQUAREPUSHER – LAMENTAL (EP)
(elettronica)

Dopo aver pubblicato lo scorso gennaio il suo quindicesimo album, Be Up a Hello, Squarepusher torna con un Ep appendice del disco madre. Lamental è espressione del lato più moderato e ‘gentile’ del musicista inglese. I cinque brani mostrano vivida l’impronta sonora a cui ci ha abituati Jenkinson ma i beat frenetici questa volta accompagnano, senza sovrastare, melodie suggestive quasi sognanti. Piacevole e fluido ascolto per un venerdì sera.
(C.L)


 

 

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