Echi e vibrazioni in un gioiello: ‘Loveless’ dei My Bloody Valentine

my bloody valentine loveless - www.infinite-jest.it

 

Certi successi inaspettati della musica rock sono tali perché, pur senza pretese, sono esempi unici e rari di cosa significhi segnare con uno stile vincente gli immaginari sonori seguenti. Loveless dei My Bloody Valentine è da annoverare tra questi. Pubblicato nel 1991, dopo un primo LP e ulteriori releases dalle sonorità più alternative rock, questa band di base a Dublino decide di dare un’intera impronta a un album definendo meglio ciò che è noto ai più come “shoegaze”.

 

Lo shoegaze, spesso intercambiabile col dream pop, è un genere che fluttua nella galassia tensioattiva del noise e che era stato, per tutti gli anni ‘80, una declinazione appartenente a qualche traccia di molte band di alternative rock britannico. Senza voler fare qui una filogenesi ulteriore, l’idea che è balenata in testa ai My Bloody Valentine è stata la seguente: creare un intero album che riprendesse queste sonorità di genere quasi secondarie, ma ben riuscite in artisti precedenti o a loro coevi, e che stava diventando un prodotto naturale delle proprie inclinazioni compositive e musicali.

 

 

L’album venutosi a creare è così, in ogni sua traccia, simultaneamente melodico, elettrico, risonante, e sospeso tra luci e nebulose. La potenza di questa formula è stata talmente esplosiva da avere sin da subito disperso e mosso verso altre mete e progetti i vari membri della band che, rimanendo sempre in contatto, non hanno mai modificato la propria composizione da questo album in poi. “Loveless” è il dipinto di un sogno in espansione, che rimane ancorato a edere di cavi e distorsori avvinghiate a ruderi di un rock grezzo ridipinto a nuove tinte di neo-psychedelia e sfumature noise mai viste prima.

 

 

Una metafora artistica che tenta di restituire la perfezione di questa opera apprezzata sin da subito da cultori di questo nuovo genere, da moltissimi artisti rock e non che sia affacciavano alla nuova decade pre- nuovo millennio entusiasti di possibili piccole e grandi sperimentazioni, e ancora oggi da chiunque si lasci affascinare dal coinvolgimento sensoriale dato dello shoegaze.
(Yuri Galbiati)


LEGGI ANCHE ——-> My Bloody Valentine: in streaming la discografia e ristampa intero catalogo

LEGGI ANCHE ——-> My Bloody Valentine: un annuncio importante giungerà il 31 marzo


 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *