
Credit: The Ponys Facebook
Nathan Jerde, batterista della band garage-rock di Chicago The Ponys, è morto. La causa del decesso non è stata rivelata. I Ponys si sono formati nel 2001 grazie al cantante e chitarrista Jered Gummere. Inizialmente erano un trio, con Gummere che lavorava con Melissa Elias e Jerde, che suonava anche nella band punk locale, i Mushuganas.
La band si è trasformata in un quartetto con l’aggiunta di Ian Adams degli Happy Supply, che ha contribuito all’organo e alla chitarra. Hanno fatto carriera con diverse etichette discografiche, tra cui Matador Records, fino a firmare con l’etichetta di Los Angeles In the Red. Il loro album di debutto del 2004, “Laced with Romance”, li portò in tour con i Fall e i Fiery Furnaces. Nel 2005, il loro sound si fece più intenso con ” Celebration Castle” , prodotto da Steve Albini , e il loro EP “Another Wound” . Il loro ultimo album registrato uscì nel 2007. Turn the Lights Out vide la sostituzione di Adams con Brian Case e il passaggio dell’etichetta alla Matador.
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Jerde avrebbe continuato a lavorare nell’industria musicale, concentrandosi sulla grafica di band come Outer Minds, Mannequin Men e Choke Chains. I Ponys si sarebbero riuniti di nuovo nel 2016 per una serie di concerti.
La Matador Records ha diffuso la notizia della scomparsa di Jerde su X il 6 maggio, con un post che recita:
“Le più sentite condoglianze a tutti gli amici, familiari e compagni di band di Nathan Jerde dei The Ponys”.
I Ponys hanno confermato la notizia su Facebook con un sentito post che includeva alcune foto nostalgiche della band dei primi anni 2000. Il loro messaggio definisce Nathan “un batterista straordinario e dotato di capacità artistiche da vero esperto. Nathan amava fare lo scemo e aveva un cuore tenero”.
Il post continuava con i ricordi su Nathan Jerde:
“Abbiamo viaggiato per il mondo insieme. Abbiamo mangiato insieme piatti fantastici e abbiamo stretto amicizie durature. A volte litigavamo come fratelli, ma ci siamo divertiti un mondo insieme. Nathan, ci mancherai tantissimo!”