Nonostante i DIIV siano attivi da quasi quindici anni, le scorribande in Italia della band sono sempre centellinate. Avevamo assistito alla loro esibizione al TOdays Festival di Torino nel 2022 e, dopo due anni (e tanto procrastinare), ritorniamo ad ammirare il quartetto di New York nell’unica data in Italia prevista in questo 2024. Il Circolo Magnolia (nella sua versione ridotta) accoglie inizialmente Tim Kinsella & Jenny Pulse, duo elettronico poco in forma e probabilmente poco affine alla serata e al variegato pubblico generazionale di questa serata. Tra un Karaoke (imbarazzante) e qualche tasto pigiato male, il duo abbandona il palco lasciando spazio alla band che, più di altre, riesce a parlare un linguaggio chiaro, semplice, comprensivo a tante differenti generazioni.
I DIIV (per chi scrive) rappresentano uno dei migliori prodotti artistici di quest’ultimo decennio e ogni disco, ogni live da loro proposto, è una meravigliosa fotografia satirica e visionaria sulla natura insidiosa della nostra società. La band racconta questo utilizzando elementi sonori provenienti dai ’90, dal grunge e dallo shoegaze. La visione cupa di come la società occidentale sia stata fagocitata dalla disinformazione e dai falsi miti del web, viene proposta in un set perfetto sotto ogni punta di vista.
Focus su Deceveir e Frog in Boiling Water
Lo spettacolo proposto è dominato dal materiale estratto da Frog in Boiling Water e dal suo predecessore stilisticamente simile, Deceiver: l‘effetto è meditativo e assolutamente avvincente, specialmente su brani come l’apertura di Like Before You Were Born, e una granitica versione della stupenda Blankenship. Laddove brani come In Amber e la maestosità dispiegata di Raining on Your Pillow si avventurano ulteriormente lungo onirici fluidi shoegaze, evocando Slowdive e My Bloody Valentine, le chitarre di Brown Paper Bag riportano i cuori e le menti a MTV e agli ormai sbiaditi ricordi degli anni ’90. L’influenza dell’elemento shoegaze, tuttavia, si presta bene all’inclinazione politica dei DIIV. Il genere non è mai stato conosciuto per essere politicamente consapevole, ma i DIIV avvolgono strati di chitarra e droni melodici intorno a racconti di pacificazione sociale e malessere.
Cultura e Social Media
Come ci muoviamo attraverso l’estenuante ciclo disinformativo di questi tempi senza soccombere al cinismo o alla disperazione? Pochi artisti contemporanei sono così abili nel riflettere le inquietanti realtà di questo momento politico – né a loro agio nel guadare nella sua distinta assurdità – come i DIIV, il cui quarto album “Frog in Boiling Water” è una colonna sonora del collasso sociale. Un disco capace di catturare perfettamente sia il torpore del doomscrolling che il terrificante brivido di guardare nell’abisso.
Sono passati più di 30 anni dai giorni del grunge e dello shoegaze, un’epoca definita dai suoni nebbiosi e fuzzy di band come My Bloody Valentine, Slowdive o Lush e da suoni disperati come quelli di Cobain e Mark Arm, ma grazie a una rinascita organica (e sana) sui social, i due generi sono tornati popolari. Il live dei DIIV è il nostro spettacolo più bello e intenso visto in questo 2024. Il sogno che, “la cultura possa ancora contare qualcosa in questa società vittima e carnefice dei social media”, è ancora vivo.
Giovanni Aragona
SETLIST
In Amber
Like Before You Were Born
Brown Paper Bag
Under the Sun
Sometime
Soul-net
Frog in Boiling Water
Take Your Time
Taker
Everyone Out
Reflected
Somber the Drums
Between Tides
Blankenship
Acheron
Raining on Your Pillow
Horsehead
Doused
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