Cinquant’anni fa la rivoluzione soul di Marvin Gaye con ‘What’s Going On’

Pubblicato nel 1971 dall’etichetta discografica Tamla-Motown Records, ‘What’s Going On’ è considerato il capolavoro di Marvin Gaye.

12:05:15  – 21/05/2021


Marvin Gaye e il vaso di Pandora costruito in What’s Going On

Questa storia comincia con la domanda più comune che siamo soliti porre e ricevere: Come va? / What’s up?. La risposta che ne consegue è solitamente frettolosa, proprio perché Come va? è una domanda così familiare a cui non poniamo troppa attenzione. Se però dovessimo scavare a fondo ci renderemmo conto che che queste semplici parole sono in grado di aprire un enorme portale sulle nostre vite e, perché no, sulla salute del mondo.

Cinquant’anni fa crebbe forte in Marvin Gaye l’esigenza di spalancare questo portale. L’artista cominciò ad osservare tutto ciò che usciva da questa specie di vaso di Pandora, quello che trovò al suo interno gli permise di cambiare il corso della sua carriera e di rivoluzionare completamente l’alfabeto di un genere musicale. Il 21 maggio 1971 usciva What’s Going On il capolavoro che ridisegnò il soul e aprì la strada al moderno R&B.

La genesi

È il 1969, Gaye ha una carriera lanciata, è una delle punte di diamante della Motown Recods ma qualcosa in lui inizia a cambiare. Il mondo sta soffrendo, l’America soffre, abbattuta dalla guerra in Vietnam, dalla crisi sociale ed economica, dalla violenza e dalla miseria. Tutto questo dolore, questo magma di ingiustizie e miseria lo colpiscono immensamente. Si rende conto di avere gli strumenti per trasformare la disperazione in arte, diventando parte integrante della lotta.

La sua voce sarà il mezzo usato per raccontare le storie, inascoltate, dei tanti fratelli abbandonati, dei reduci di guerra che, come il fratello Frankie, non hanno più un futuro. Inizia a comporre What’s Going On con questo stato d’animo, lasciando sin da subito che il jazz, il funk e il soul fluiscano liberamente durante le sessioni di registrazione. È storia nota che inizialmente Godry, il gran capo della Motown, non volesse pubblicare questo brano considerandolo banale. Fortunatamente la caparbietà e l’insistenza di Gaye ebbero la meglio. Così, coadiuvato dalla migliore versione possibile dei Funk Brothers, iniziò le sessioni di registrazione di uno dei dischi più importanti della storia.


Movimento ad onda

Questo lavoro è strutturato come un concept album in cui i brani fluiscono letteralmente l’uno nell’altro; la fine di una canzone racchiude l’incipit del pezzo successivo. Questo continuo movimento ad onda, lo stile impeccabile e la forte unità concettuale permettono di vivere appieno un’esperienza quasi trascendentale.

La purezza del suono garantita dai Funk Brothers è la base della costruzione di brani stratificati e complessi. Gospel, soul, jazz, funk vengono utilizzati in maniera struggente e raffinata. Errori di registrazione, come le voci stratificate in What’s Going On, diventano una cifra stilistica. La voce cristallina e calda di Gaye è al totale servizio di un bene supremo, God is Love. Si trasforma nel grido di dolore di Inner City Blues (Make Me Wanna Holler), capolavoro notturno e avvolgente, frutto di una perfetta combinazione di percussioni, basso e fiati.

Macerie e rinascita

Il nucleo del disco sono storie di dolore di chi ha vissuto la guerra, What’s Happening Brother, o di chi trova conforto nelle dipendenze, Flyin’High. ‘This ain’t Living’, non è vivere questo, sommersi dalle macerie di un mondo che non si cura dei suoi figli, Save the Children, e lascia che l’ambiente muoia, Merci Merci me (The Ecology). Ai testi politicamente impegnati aderiscono perfettamente le sonorità lievi del disco, questa opposizione è il punto di forza dell’opera.

Percussioni, fiati e archi sono limpidi, leggeri, possiedono un groove mai sentito fino a quel momento e che sarà una futura base di partenza per l’R&B. Right On è uno dei brani in cui Gaye spende parole di forza e speranza, ‘when we love each other / I know that’s alright ‘. L’amore, la lotta, la fratellanza, il rispetto, sono le armi che posso permettere la rinascita. Il disco si chiude esattamente allo stesso modo in cui si era aperto, con quella domanda a cui Marvin Gaye ha cercato di dare risposta, ma che forse una risposta definitiva non ce l’ha.

Conclusioni

Cinquant’anni dopo il mondo è in parte cambiato ma tutto quello che Gaye vide uscire dal vaso di Pandora è esattamente ancora qui. Cinquant’anni dopo questo lavoro riesce a raccontare ancora la nostra contemporaneità. What’s Going On non è solo un album seminale, è la storia di un uomo che ha saputo mettere da parte il proprio ego a favore di una causa più grande.

Chiara Luzi

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