Big Thief – 23 aprile, Alcatraz Milano

Lunga attesa per il ritorno dei Big Thief all’Alcatraz di Milano, niente sold out ma affluenza senza dubbio considerevole.

14:32:43  – 27/04/2023



Come il folk insegna

I Big Thief salgono silenziosi sul palco, poco dopo le 21, e timidamente iniziano con “Shark Smile”. L’energia giusta per riscaldare gli animi. Quando arriva l’attesissima “Masterpiece” la band è accompagnata dal coro dei fan e l’obiettivo era proprio quello di entusiasmare ancora di più il pubblico. Adrianne Lenker con il suo folk mistico si dimostra una songwriter fuori dal comune, delicata e raffinata, non ostenta nemmeno un attimo, di poche parole, come un pò la tradizione folk insegna, molta sostanza e pochi fronzoli.

Sembrano non prendersi troppo sul serio, con scarso controllo di qualità. Basti pensare a Max Oleartchik, che insieme al basso con nappe, baffi e treccine, suggerisce uno stile perfettamente hippy. L’emozione arriva con “Dragon New Warm Mountain I Believe in You”, suonata con più enfasi ed energia rispetto alla versione del disco che rimanda ad una delicata poesia onirica. Adrianne annuncia anche una nuova canzone, “Vampire Empire” spiegando, divertita, che l’hanno provata poco prima nel backstage.

Un finale incerto

Attesissima “Spud Infinity” che è stata richiesta anche più volte dai fan, suonata con un ritmo più veloce e con il suo riconoscibilissimo sound country che richiama un’America antica. E la band saluta, ringrazia e se ne va, parte la musica di chiusura e in sala scende la disapprovazione con fischi e boati, increduli per la brevità del concerto, lo hanno capito anche loro che non potevano congedarsi così, la musica si stoppa e rientrano per suonare “Certainty”, per poi chiudere tutto con il nuovo brano “Happy With You”.

Breve ma intenso

Un’ora e venti di live, è stato questo il tempo concesso ai propri fans che torneranno a casa col retrogusto dolce amaro.  Una ragione in più per tornare la prossima volta?!  I Big Thief rimangono comunque grandiosi nella loro semplicità e nel loro genere. In fondo chi non ha voglia di fare un viaggio nell’intramontabile rock americano?

(Cristina Previte)


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