Anna Calvi – 2 luglio, Circolo Magnolia (Mi)

 

Anna Calvi è andata in scena al Circolo Magnolia di Milano in veste di headliner all’interno di UnaltroFestival. La rassegna ha proposto al numeroso pubblico un bel ventaglio di artisti, ospitando in scaletta Julia Jacklin, gli italiani Eugenia Post Meridiem e i giovanissimi francesi Videoclub. Il set di Jade Bird, infine, è stato cancellato per problemi di salute.

Anna Calvi, londinese ma di origini italiane, ha presentato una scaletta condensata in un’ora di musica che ci ha fatto viaggiare all’interno di tutta la sua discografia composta da tre dischi. Accompagnata da un set minimale, strutturato dalla batteria del perfetto Alex Thomas e dalla polistrumentista Mally Harpaz, la cantautrice è riuscita a racchiudere il meglio della sua carriera attraversando (o sfiorando) i riferimenti più importanti della sua formazione: dal noise più puro al proto punk, sconfinando in PJ Harvey. 

Diciamolo subito senza grandi indugi: la crescita della Calvi viaggia alla velocità della luce, e se molti addetti ai lavori – ancor oggi – sono poco convinti del suo sopraffino talento dal vivo, questa sera anche i più scettici e refrattari hanno da che meditare. Una voce piena, ammaliante, graffiante e a tratti delicata, ha raccontato a un pubblico attento e partecipe una realtà fatta di “vecchie ombre”, “nuovi propositi”, “vite da divorare” a colpi di feedback, distorsioni, intervallati in pochi momenti da soffici e delicati riverberi provenienti dalla sua intensissima voce.

Non soffermiamoci troppo sul fatto che As a Man contrasta con la soave melodia di Don’t Beat The Girl Out Of My Boy o si scontra con la timida e sensuale ballata di Swimming Pool. Tutto rasenta la perfezione. La scaletta è stata “divorata”, e non ci resta che applaudire la chiusura consegnata a una storica cover proto punk dei Suicide, intitolata Ghost Rider. L’urlo di America is killin’ its youth riverbera all’interno di un caledoiscopico flusso sonoro dilatato da feedback ed effetti.

Anna Calvi ha giganteggiato con una superba maestria capace di inchiodare lo sguardo di noi spettatori che, nell’iperbolico tentativo di aggrapparci al filo logico della scaletta variegata, ci siamo lasciati sedurre in una sorta di ipnosi collettiva. A volte calda e intensa, altre dura e cattiva, altre ancora dolce e tenue, per poi tornare urlante e quasi lancinante.

Anna Calvi ha dato ampio sfoggio delle sue capacità non solo vocali, ma anche di grande interprete. Anna Calvi non è solo maturata. Quest’artista è diventata un’autentica leonessa da palco. E credeteci, poco importa se non ha ancora acquisito quella grande affinità linguistica con il pubblico che da tempo le viene recriminata. Ciò che importa è il modo in cui parla la sua voce, il suo cuore e quella meravigliosa Telecaster tanto somigliante a un’estensione del suo corpo.

 

G. A & S. d.

 

Swimming Pool:

Don’t Beat The Girl Out Of My Boy:


Questa la scaletta del concerto: 

Hunter
Indies Or Paradise
As a man
Wish
No More Words
Swimming Pool
Rider To The Sea
Suzanne & I
I’ll Be Your Man
Desire
Don’t Beat The Girl Out Of My Boy
Ghost Rider

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