25/04/2024
Dirty è il settimo album dei Sonic Youth, registrato nel 1992 e pubblicato il 21 luglio dello stesso anno dall'etichetta Geffen e prodotto da Butch Vig, già al lavoro con Nevermind dei Nirvana. 

Dirty è il settimo album dei Sonic Youth, registrato nel 1992 e pubblicato il 21 luglio dello stesso anno dall’etichetta Geffen e prodotto da Butch Vig, già al lavoro con Nevermind dei Nirvana. 

15:54:57  – 21/07/2020


Il Dirty dei Sonic Youth, il punto di (ri) partenza 

I Sonic Youth nel 1992 erano una della band alternative più importanti del pianeta. Alle spalle, il gruppo aveva già pubblicato sei dischi e Dirty, dato alle stampe il 21 luglio del ’92,  si collocava da subito – nella discografia della band – come il disco più commerciale e di successo. In realtà bisogna analizzare il fenomeno da un altro punto di vista, ossia quello della fruibilità sonora anni ’90.

Dirty giunge in un momento importante per il rock e, il disco, assume da subito i parametri per diventare in breve tempo il punto di partenza più commerciale della band che da li a poco avrebbe realizzato altri 8 dischi (di grande impatto ma di inferiore qualità rispetto a questo lavoro). 

Dirty viene ascritto come uno dei migliori equilibri di sperimentalità e accessibilità prodotto dai Sonic Youth. Pochi cenni all’esplosività e alla rabbia del grunge, molte le chitarre graffianti articolate in strutture musicali relativamente strette e meno iperboliche rispetto al passato.

I Sonic Youth si sono sempre differenziati dal grunge (pur rimanendone la band di riferimento) poiché il genere (bruciato troppo in fretta), nato e morto a Seattle, è stato in primis molto esposto mediatamente e, in secondo luogo, il noise rock della “gioventù sonica” non ha mai suonato così disperato e  poeticamente arrabbiato e sofferto come quello partorito dai Nirvana o dal funesto garage punk dei Mudhoney.  Ma questo non è per nulla un punto a sfavore dei Sonic Youth, capaci di enfatizzare e insegnare al grunge la formula strutturale che prevede pennellate pop in territori punk.

Un disco politico, e il ruolo di Kim Gordon 

Il Dirty dei Sonic Youth è un disco ragionato e dichiaratamente politico. L’album venne in origine dato alle stampe al crepuscolo del governo Bush e ristampato successivamente.  Pietre miliari come Youth Against Fascist suona ancora oggi come il manifesto politico di una generazione. A differenza dei dischi passati (Goo, costernato da un approccio più tradizionale) Dirty presenta i migliori momenti compositivi della carriera di Kim Gordon, racchiusi nei manifesti di Swimsuit Issue, Shoot e On the Strip.

Proprio come la maggior parte dei suoi lavori precedenti, la musica è grezza, a tratti allucinata e irta. Provate a percorrere una tappa in autostrada di notte e nel mentre premete accidentalmente la manopola di sintonia con una frequenza AM. Quello che verrà fuori è un distorto seppure ipnotico, mix di ronzio di feedback brutalmente grezzo. Provate a somministrare il ritmo di una canzone pop: Dirty potrebbe suonare più o meno come il prodotto di questa somma.

Le canzoni del disco descrivono un mondo abitato da artisti, da classe operaia e da donne che combattono per i propri diritti. Dare voce ad un forte sentimento è stato il miglior successo di questo album. Anche per queste ragioni, Dirty è il disco più espressivo di una carriera dal punto di vista squisitamente emotivo.  La rabbia sfrenata e gli uragani noise sono ancora una parte tangibile nel sound del quartetto e le chitarre di Thurston Moore e di Lee Ranaldo si scatenano attorno a trame sonore ancora intricatissime e lisergiche (Drunken Butterfly e Sugar Kane) ma tanti sono i momenti delicati (JC), una sorta di commovente preghiera sussurrata da feedback e dalla voce di Kim Gordon.  

Conclusioni 

Visivamente – per la capacità di narrare scenari –  Dirty è un lavoro di grande impatto ed è capace anche dopo quasi trent’anni di accompagnare l’ascoltatore dall’inizio alla fine in un affascinante ed onirico viaggio psichedelico senza una precisa meta. E per questo motivo non invecchierà praticamente mai. 

G.A

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