Glen Hansard – 26 luglio, Anfiteatro Vittoriale di Gardone Riviera (BS)

 

 

Ancora una serata estiva piuttosto calda, ma la brezza del lago di Garda, accompagnata dalla magia del luogo ci rinfrescano in quello che sarà l’ultimo episodio di questa nona edizione della rassegna Tener-a-mente, anche quest’anno degna di nota con protagonisti come Johnny Marr, Calexico + Iron & Wine, Garbage e Billy Corgan, solo per citarne alcuni. Mentre lontani, sull’altra riva del lago, i lampi minacciano il cielo e il concerto di Glen Hansard (ma per fortuna nemmeno una goccia scenderà stasera qui a Gardone Riviera), in frontman dei Frames sale sullo stage puntualissimo alle nove e mezza. Dietro a The Wild Willing, il suo quarto album solista, uscito per Anti- nel mese di aprile, c’è ovviamente molto di più e, come sempre nei suoi concerti, quello che farà la differenza è l’uomo Glen, capace di avere un incredibile impatto sul pubblico bresciano: Hansard è uno di quei musicisti che amano parlare, scherzare, sorridere, ma che è anche capace  di far riflettere, mentre racconta le sue storie ed è per questo che i suoi fan continuano a mostrargli tantissimo affetto (non è un caso se il live di stasera è andato sold-out). 

Il concerto si apre con il solo Glen, prima al piano per Bird Of Sorrow e poi alla chitarra acustica per This Gift: entrambe le canzoni risultano quindi diverse e più minimali rispetto alle loro versioni originali, ma riescono comunque a colpire forte il cuore dei presenti attraverso la loro grandissima forza emotiva. Solo nella successiva Love Don’t Leave Me Waiting entra anche la sua band e la ricchezza dei suoni la rende assolutamente preziosa con quei fiati svolazzanti e leggeri dal profumo jazz che sono una vera e propria bellezza. Nella recente Fools Game appare – unica volta oggi – l’elettronica con la voce di Glen che viene filtrata e si avvicina in qualche modo all’ultimo Bon Iver o a James Blake, riuscendo comunque anche a toccarci sotto il punto di vista dei sentimenti, proprio come i due grandi artisti appena citati: ovviamente, però, nelle composizioni del musicista irlandese non possono mancare anche gli strumenti più tradizionali, che sanno allargare le visioni del suo sound e, in maniera abbastanza sorprendente, ci regalano anche un paio di esplosioni all’interno di questo pezzo (splendida anche la parte finale con la sola voce di Romy a donarci ulteriori emozioni).

Winning Streak diventa il momento più pop della serata e vede Hansard spostarsi nella parte anteriore del palco per cantare il suo vecchio singolo, qui accompagnato da un paio di ospiti “speciali”, mentre la successiva The Closing Door, dedicata a Greta Thunberg e a Bob Dylan, ci trasporta verso l’Africa con influenze psych-desert. Per Grace Beneath The Pines Glen, si sposta nuovamente nella parte anteriore dello stage e la sua voce è accompagnata solamente dal piano e dal sax, che rimangono comunque un leggero sottofondo: il risultato è qualcosa di incredibilmente delicato e le sensazioni che il pubblico bresciano prova sono davvero difficili da descrivere con le parole. Dopo l’attesissima Falling Slowly, premio Oscar nel 2007 come migliore canzone originale per film, qui in detto con Romy, Hansard lascia lo spazio alla giovanissima figlia del suo bassista Joe Doyle, che canta una toccante canzone da lei scritta al piano e la ragazza sembra davvero promettere bene. Per la lunga ultima parte di concerto, Glen richiama sullo stage il connazionale Mark Geary, che aveva suonato prima di lui stasera: una lunga serie di brani, per la maggior parte cover, senza alcuna sosta ci sanno dare ancora tante emozioni. Non poteva mancare la classica chiusura, mentre buona parte del pubblico si è già spostata davanti e anche sul palco, con The Auld Triangle, cover di Brendan Behan, cantata a cappella insieme a tutti i componenti della sua band.

Una serata magnifica, intensa, piena di sentimenti che sono arrivati sulla nostra pelle e sono poi entrati nel nostro cuore: difficilmente dimenticheremo questi momenti, in cui la magia del lago, lo scenario incredibile del Vittoriale e la grande qualità ed emotività di Hansard hanno creato un abbinamento praticamente perfetto. Brividi.

Antonio Paolo Zucchelli 

 

Love Don’t Leave Me Waiting:

 

Scaletta:

Bird Of Sorrow

This Gift

Love Don’t Leave Me Waiting / Midnight Train To Georgia

My Little Ruin

When Your Mind’s Made Up

Fool’s Game

Don’t Settle

I’ll Be You, Be Me

Winning Streak

The Closing Door

Fitzcarraldo

Revelate

McCormack’s Wall

Didn’t He Ramble

Way Back In The Way Back When

Grace Beneath The Pines

Falling Slowly

It Beats Me

Her Mercy

Drive All Night

Bird On The Wire

Dream Baby Dream

Devil Town

The Auld Triangle

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